Il dibattito, durante il consiglio comunale di ieri, non ha di certo raggiunto un livello di scontro da corrida. Ma tra maggioranza e opposizione sono volate reciproche accuse in un clima ormai da inizio di campagna elettorale. A infuocare la posta, come si dice di solito in gergo dialettale a Catanzaro, ci hanno pensato - al solito, verrebbe quasi da esclamare - Sergio Costanzo nelle fila del centrosinistra e Giuseppe Pisano nei ranghi del centrodestra. Attenzione, però, perché al di là delle posizioni dei diretti interessati la “geografia” dell’assise è destinata a cambiare. E di molto, pure.

Sergio Costanzo sfida gli avversari

Da una parte e dall’altra si registrano i contributi al dibattito di Emanuela Costanzo (che secondo i rumors si starebbe peraltro avvicinando alle posizioni del cugino Sergio, dopo essersi candidata dalla parte opposta), Roberta Gallo, Giulia Procopi (al debutto da capogruppo di Forza Italia proprio in sostituzione della collega Gallo, dimissionaria da tale ruolo e transitata al Misto ormai diventato di gran lungo il primo ‘partito’ del civico consesso), Nunzio Belcaro, Maurizio Mottola D’Amato, Lorenzo Costa, Fabio Talarico, Eugenio Riccio, Enrico Consolante, Luigi Levato, Vincenzo De Sarro e Antonio Ursino.

Comunque sia, come premesso, a sparare a palle incatenate ci pensa Costanzo: «Le incompiute del sindaco Sergio Abramo sono pari solo ai suoi ritardi, accumulati in 25 anni di malgoverno che ha prodotto la mancanza di un Psc; della conurbazione; del nuovo ospedale e del grande polo sanitario di Germaneto con la prevista realizzazione di un secondo Pronto Soccorso. E che dire poi della rete idrica con un sindaco nel 2005 capogruppo di minoranza alla Regione ma diventato, subito dopo, presidente della Sorical il quale avrà forse saputo del caso di una signora tamponata in città a metà settimana mentre protestava proprio per la mancanza d’acqua».

Le pratiche aperte e mai chiuse

Il leader di Fare per Catanzaro è un fiume in piena, sembra il caso di dire, e continua così: «Vorrei sapere cosa ne sarà del porto di cui si discute da 60 anni, la metà dei quali, all’incirca, trascorsi sotto la gestione dell’Amministrazione Abramo. Potrei soffermarmi inoltre sul degrado di Villa Margherita nel cuore del capoluogo o le lacune della raccolta rifiuti e del diserbo. Ci sono inoltre da esaudire gli interrogativi sulle Facoltà in centro, il Parco Commerciale su Corso Mazzini e la stazione autobus di Sala. Langue pure la discussione sul dissesto idrogeologico con lo scandalo di Janò che sembra un luna park in cui vi è un avallamento di quasi tre metri. Dimenticate sono pure le risorse attrattive come la cosiddetta Catanzaro Sotterranea e le gallerie del San Giovanni, sempre interdette al pubblico così come lo sono molte strutture sportive davvero malconce fra cui lo stesso Ceravolo. Potrei continuare all’infinito, chiudo però con la vicenda delle Partecipate quale ad esempio la Catanzaro Servizi in cui si assume a… simpatia».

Pisano gli risponde per le rime

A rispondergli per le rime, come premesso, Pisano, che però con la consueta schiettezza non risparmia affondi alla sua parte: «Il governatore facente funzioni Nino Spirlì ha capito che il palcoscenico della politica non gli appartiene. Ma mi concentro sulla nostra città in cui adesso c’è bisogno di freschezza e gente nuova da votare. Ed è inutile nasconderci dietro a un dito, alcune delle cose elencate da Costanzo sono concrete. Fermo restando che lui fa la sua parte proprio come io devo fare la mia. Il centrodestra, del resto, deve riflettere e discutere molto, perché l’entusiasmo e la spinta data in Calabria all’intera coalizione dalla sfortunata Jole Santelli non c’è più».

Sferzata alla minoranza e al Nuovo centrosinistra

Pisano, come premesso, non le manda a dire e attacca a testa bassa: «Il primo male da fronteggiare è il nepotismo della politica. Quello per cui se mio padre ha fatto il sindaco, allora lo devo fare pure io. Purtroppo fa parte del costume catanzarese. Ma un aspetto ancor più grave è che qualcuno ha giocato su vicende come Gettonopoli. Mi fa però piacere per i colleghi la cui posizione è stata archiviata, attendendo che si chiarisca la mia posizione. Intanto prendo atto del ritorno sulla scena di Gianmichele Bosco e Nicola Fiorita, ormai usciti dall’inchiesta. Purtroppo per loro, tuttavia, adesso c’è il Nuovo Centrosinistra che si sta organizzando e non gli renderà facile riconquistare un seggio in quest’Aula. Perché ora c’è da prendere in considerazione il rinnovato attivismo di chi aveva scelto un lungo letargo dopo aver perso malamente nelle urne come accaduto ad esempio al Pd, riemerso dalla caverna in cui si era rintanato con Salvatore Passafaro: il figlio dell’ex presidente del consiglio comunale Franco. Chiaro segno di rinnovamento, ma in realtà di un progetto fumoso che tenta di far passare un partito capace di ottenere un ottimo risultato alle scorse Regionali a Catanzaro grazie al lavoro di Costanzo e dei fratelli Guerriero. I cittadini, però, non sono sciocchi e sanno chi può dar loro delle risposte».