La coalizione di Rosaria Succurro presenta cinque liste. Dilaniato il centrosinistra che nel 2015 aveva ottenuto il 90% dei consensi. Della partita anche l'ex primo cittadino Barile
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Le primarie avrebbero dovuto ricompattare il centrosinistra di San Giovani in Fiore. Hanno finito invece col dilaniarlo, indebolendo lo schieramento che nell'ultima tornata amministrativa aveva eletto Belcastro sindaco con il novanta percento dei consensi. Non sarà della partita l'ex presidente della Regione Mario Oliverio, per la prima volta assente dai giochi politici del suo territorio dopo cinquant'anni.
Il Psi si tira fuori
Il candidato designato Domenico Lacava, sul quale avrebbe dovuto convergere tutto il sostegno della coalizione, conta invece soltanto su due liste ed ha perso per strada il Partito Socialista che pure, nella precedente consiliatura, aveva espresso il vicesindaco e rivestito un ruolo di alleanza strategica.
L'avversario da battere
Ai nastri di partenza, quindi, l'avversario da battere sembra essere Rosaria Succurro. La giovane esperta di marketing e strategie di comunicazione, già assessore a Palazzo dei Bruzi fin dal 2011, ha messo insieme cinque liste di candidati. Forte dell'appoggio della presidente della Regione Jole Santelli, oltre ai rappresentanti delle forze di centrodestra, ha intercettato il favore anche di alcuni gruppi civici pronti a spendersi per l'ambizioso progetto presentato dalla giovane amministratrice.
Il centrodestra alternativo
Rimane tuttavia l'interrogativo dei consensi che potrebbe sottrargli Antonio Barile. L'unico esponente di centrodestra capace di scardinare la roccaforte rossa, ha già guidato il comune vincendo le elezioni nel 2010 e nel 2014, ha scelto la corsa in solitaria con una lista al seguito. Tra Barile e la Succurro non si è riusciti a trovare una intesa. In caso di ballottaggio però le cose potrebbero cambiare.
Sulle orme del padre
C'è poi Salvatore Mancina, già sindaco di Cerisano, piccolo centro delle serre cosentine, che proverà a ripetere l'esperienza da primo cittadino anche nel cuore della Sila dove già il padre Giovanni, ad inizio degli anni ottanta, ricoprì il prestigioso ruolo. La sua coalizione, A testa alta, può contare sull'apporto di due liste. Due liste sostengono anche Pietro Silletta, dirigente dell'Anas prestato alla politica, leader della compagine Guardiamo al Futuro. Bilancio partecipato, consulta cittadina e laboratori civici, forum dei giovani, coinvolgimento delle associazioni nella attività amministrativa sono gli elementi attraverso i quali Silletta intende rilanciare il ruolo di San Giovanni in Fiore, nel solco della trasparenza e della legalità.
Gli altri candidati
Una lista anche per l'imprenditore Domenico Caruso, sotto il simbolo di Progetto Fiore, il primo a depositare la documentazione negli uffici comunali e per Antonio Lopez, consigliere comunale di minoranza uscente. Si è candidato nella lista di Fratelli d'Italia alle regionali di gennaio. Con il partito di Giorgia Meloni impegnato nel sostegno alla Succurro, ha trovato il supporto della Lega.