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«Realtà come quella di Triparni e, in generale, le aree periferiche della città, sono state troppo a lungo trascurate dalla politica, con il risultato che qui i problemi si sono andati sempre più aggravando, aumentando l’isolamento e la distanza, sia ideale che materiale, dal capoluogo. Un progetto di rilancio dell’intero territorio comunale deve, necessariamente, coinvolgere a pieno titolo frazioni e periferie, rendendole parte attiva di uno sviluppo organico del territorio».
Lo ha detto Antonio Lo Schiavo partecipando, ieri a Triparni, dov’è stato ospite del movimento “Insieme per Triparni”, ad una passeggiata per le vie della frazione che ha fatto tappa nei luoghi maggiormente esposti al degrado e all’incuria.
«Se vogliamo risollevarci - ha aggiunto Lo Schiavo - dobbiamo farlo tutti assieme e la nostra città deve guardare alle sue frazioni come un valore aggiunto ricco di peculiarità, risorse ed energie. Qui a Triparni, ad esempio, in un territorio che fa da cerniera tra la città e l’area industriale costiera, esiste un potenziale agricolo non indifferente che, se adeguatamente stimolato, può rappresentare un importante strumento di crescita. Ma esistono, inutile negarlo, problemi antichi, mai affrontati con la giusta determinazione. Qui il Comune dovrà dare risposte a partire dalle tante emergenze rappresentate dal rischio idrogeologico, dalla qualità dell’acqua, dai rifiuti, dalla viabilità e dai collegamenti con la città e, ancora, dalle strutture sportive e scolastiche abbandonate. Vi è poi un aspetto molto preoccupante rappresentato dall’elevata incidenza di patologie tumorali nella popolazione residente e, anche qui, per quanto di sua competenza, il Comune dovrà assumersi le proprie responsabilità. Serve, in una parola, maggior attenzione e disponibilità all’ascolto, unite alla capacità di provare, insieme ai cittadini, a risolvere le questioni più urgenti. Servono, ancora, volontà politica, coraggio, competenze e la convinzione che questa rappresenta una sfida, da vincere, alla quale non possiamo più sottrarci».
Dai rappresentanti di “Insieme per Triparni” piena condivisione delle parole di Lo Schiavo: «Il nostro movimento - hanno spiegato - trae forza da un gruppo di persone libere e professionalmente affermate che ama il proprio paese e sente la necessità di essere partecipe agli interessi della cosa pubblica. Abbiamo scelto di offrire un sostegno fattivo alla figura del giovane notaio Antonio Lo Schiavo, riconoscendo in lui la capacità di recepire le nostre istanze e rivolgere particolare attenzione alla realtà di Triparni. Lo Schiavo è l’unico interlocutore in grado di ascoltarci e mettere a nostra disposizione la possibilità di dare un contributo alla ripresa di una comunità che, forse, oggi non può nemmeno definirsi tale. A lui abbiamo spiegato che il nostro movimento non nasce da interessi di partito o personali, ma è esclusivamente animato dalle condizioni inaccettabili in cui versa ormai da tempo la nostra comunità. Speriamo e crediamo di riuscire a scuotere le coscienze di tutti e di far capire che in queste condizioni non è più possibile andare avanti».