Il confine tra minaccia e promessa è sottile come il velo di una cipolla. Così l’ex ministro Boccia, commissario del Pd cosentino, ci tiene a sottolineare che non siamo ai lunghi coltelli ma gli ultimatum hanno sempre una scadenza oltre la quale c’è solo il pentimento e una cosa chiamata rimpianto.

Questo il succo della conferenza stampa che questo pomeriggio ha animato la sede bruzia dei dem in cui il candidato designato, chiamato già «sindaco» dal dirigente pugliese sceso in Calabria a rassicurare tutti, appare ancora distante da accordi con movimenti civici e dai pentastellati che ne rafforzerebbero la posizione.

«Il centrosinistra è unito, vinceremo anche per loro però, attenzione – ammonisce Boccia – Cosenza sta facendo lo stesso errore di Rimini dove il Movimento sta sostenendo la vice-sindaca uscente, chi è dentro resta dentro, chi è fuori resta fuori. Amalia Bruni sta facendo un lavoro eccezionale al livello regionale, il centrosinistra a Cosenza è unito e forte grazie a Franz Caruso, non c’è il M5S, certo, mi auguro che i prossimi tre giorni siano decisivi per lavorare uniti contro le destre. Franz Caruso andrà al ballottaggio, lo dice la città, lo dicono i numeri, ma non possiamo subire i danni di chi avvantaggia la destra che prova a rompere il fronte del centrosinistra».

Boccia tira una stoccata ad Occhiuto. «Inutile che cerchi di riverniciare d’azzurro il nero dei sovranisti. Colgo l’occasione per rimarcare l’assoluta distanza da Salvini e dai suoi seguaci: lui vuole il filo spinato, noi no, lui vuole abbattere l’Europa, noi siamo europeisti, lui alimenta tutte quelle forze politiche che schierano a favore dei no-vax e no-mask, noi siamo per il vaccino obbligatorio».