Il generale schiera le sue truppe in vista delle prossime competizioni elettorali. Davanti ad una platea di circa mille persone scopre le carte ma non dice di volersi candidare a sindaco. I giochi politici nella nuova polis della Sibaritide in vista delle comunali si sono ufficialmente aperti ieri sera. E c'è chi scalda i motori. Su tutti l'ortopedico pediatrico Gino Promenzio
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Proprio come una tradizionale partita natalizia di poker. Ci sono volute le feste dicembrine per scoprire le prime carte sul caldissimo tavolo politico in vista delle elezioni comunali per il primo governo civico di Corigliano-Rossano. La prima mossa – e probabilmente nemmeno molto attesa - è stata quella del Coraggio di Cambiare l’Italia che ieri sera in un gremito teatro Metropol ha di fatto lanciato la candidatura a sindaco del generale Giuseppe Graziano.
Circa un migliaio le persone accorse nella storica “arena” coriglianese, tantissimi cittadini ma anche volti noti della politica locale. Tutti, in qualche modo, a sostenere e ad attendere una mossa dell’ex Consigliere regionale, questore di Palazzo Campanella. Mossa, o annuncio che dir si voglia, che alla fine ufficialmente non c’è stato anche se Graziano ha tracciato una via chiara che porta diritta alle comunali di primavera e così anche alle coincidenti elezioni europee e a quelle regionali dell’autunno prossimo.
Nessuna conferma sulla candidatura a sindaco ma «massima disponibilità a scendere in campo»
Insomma, il generale dell’ex corpo forestale non ha detto esplicitamente che si candida a sindaco di Corigliano-Rossano ma ha ribadito come sarà «presentissimo» nelle prossime campagne elettorali rendendosi «disponibile verso tutti i cittadini di buona volontà che vogliono il cambiamento». Quindi, se glielo chiederanno Graziano ci sarà e schiererà le sue armate. E di persone, movimenti e partiti che da settimane stanno “facendo la corte” a chi questa fusione, alla fine, l’ha concretizzata nelle stanze istituzionali ce ne sono tantissimi. Vedremo quello che accadrà nei prossimi giorni.
Nel frattempo, però, Graziano si gode il suo magic moment. Perché se dall’incontro di ieri voleva una prova di forza o comunque un feedback, li ha avuti e come. Le persone c’erano e quasi tutti sono andati per ascoltarlo e salutarlo. Nonostante in città, nelle stesse ore, si stessero svolgendo, in concomitanza, altri due momenti politici.
Chi c’era e chi non c’era della politica locale
L’aria assembleare del CCI, dicevamo, ieri sera era proprio quella delle adunate. Di quelle di quando si chiamano a raccolta i fedelissimi per trovare stimoli e cariche per nuove battaglie. Tanti i fedelissimi, tantissimi, anche, i cittadini senza vessilli ideologici o di partito (e questo potrebbe essere un dato emblematico) ma anche tante personalità politiche cittadine di spicco. In platea, per esempio, c’era un drappello di piddini, guidati dal dirigente provinciale Marco Graziano; poco più in là, rigorosamente a destra della platea, c’erano anche, seduti vicini l’ex parlamentare e dirigente regionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Dima, e di fianco a lui anche l’ex sindaco di Rossano, nonché massimo esponente del movimento Corigliano-Rossano Prima di Tutto, Giuseppe Antoniotti. C’erano, ancora, tanti simpatizzanti della Lega e tantissimi sostenitori (delusi) del Movimento 5 Stelle. Così come c’era anche una nutrita “vecchia guardia” del partito socialista, guidata da Luigi Caracciolo. Inoltre, seduti qua e la nella sala, spiccavano i volti di numerosi ex consiglieri comunali e assessori dei due estinti comuni di Corigliano e Rossano. Dall’ex vicesindaco coriglianese Antonello Gianzi, per finire ai consiglieri Franco Bruno e Alfio Baffa, per Corigliano, Giuseppe Falco, Raffaele Vulcano, Giovanni De Simone, Pierpaolo Librandi e Vincenzo Scarcello (quest’ultimo anche nella veste di coordinatore cittadino del CCI) di Rossano. Una buona linea trasversale, tipica di chi prepara una costituente.
C’erano, ancora, Antonio e Francesco Russo, rispettivamente Sindaco e Presidente del Consiglio comunale di Crosia, emergente, dinamica e laboriosa realtà contermine a quella di Corigliano-Rossano con la quale il governo della nuova Città dovrà obbligatoriamente dialogare e confrontarsi.
Soprattutto, però, c’erano tutti i movimenti e i comitati civici pro fusione a cui va ascritto equamente il merito di aver coinvolto i cittadini nel Referendum per l’unificazione delle due Città. C’erano tutti: dal Comitato delle 100 Associazioni al movimento Noi passando per Insieme si Può, finendo all’Osservatorio sulla Fusione.
L’unico a mancare all’appello, ufficialmente, era il Comitato Fiori d’Arancio. O meglio, molti dei suoi sostenitori erano in sala, ma mancava il corpo dirigente, guidato da Gino Promenzio. Segnale emblematico. Già, perché se Graziano ha detto e non detto sulle sue reali intenzioni a candidarsi a Sindaco, l’assenza di Promenzio potrebbe essere emblematica del fatto che l’ortopedico pediatrico nei quadri dirigenziali nazionali del Partito Democratico, sarebbe pronto anche lui a scendere in campo con un proprio partito/coalizione alle prossime elezioni di primavera. In realtà Promenzio non ha mai fatto mistero di una sua simpatia verso un progetto istituzionale per la nuova Città.
E non c’era nemmeno l’ex sindaco di Rossano, Stefano Mascaro, che dopo la sua epocale ascesa a Primo cittadino di Rossano proprio come esponente de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, ha deciso di mollare Graziano dirigendosi verso nuove sponde e nuovi lidi. Quali? Niente di più probabile che la nuova “casa politica” di Mascaro possa essere proprio il carrozzone di Promenzio. E insieme all’ex sindaco potrebbero traghettare anche il suo fedelissimo, ex assessore, Nicola Candiano ed il democratico Teodoro Calabrò.
Si profila una partita a due? Nemmeno a parlarne!
Chi pensa, però, che la competizione per le comunali possa consumarsi esclusivamente nell’alveo degli schieramenti di Graziano e Promenzio, si sbaglia. Perché nella nuova polis della Sibaritide ci sono tanti altri pretendenti al trono che stanno scaldando motori e preparando liste già dalla scorsa estate. Su tutti c’è il movimentista radicale di sinistra, Flavio Stasi. Così come c’è un Movimento 5 Stelle, forte di quattro parlamentari espressione di Corigliano-Rossano, che non starà sicuramente a guardare. Così come bisognerà vedere le carte che alla fine giocheranno vecchie volpi come Geppino Caputo, già consigliere regionale e due volte sindaco di Rossano, o come l’ex sindaco coriglianese Giuseppe Geraci.
È evidente che la storia è ancora lunga da scrivere e la matassa bella che contorta.