Il Consiglio comunale di Bari, a tre mesi dalle elezioni, rischia di essere sciolto per mafia. Tutto dipenderà dall'esito del lavoro della commissione di accesso nominata su input del ministro dell'Interno Piantedosi. Il provvedimento è stato assunto all'indomani dell'arresto di 130 persone al termine di una inchiesta della Dda barese che ha svelato un presunto intreccio mafia-politica con scambio di voto alle Comunali del 2019. Un tema che sta suscitando ampio dibattito. A prendere la parola, l’ex sindaco di Rende, Marcello Manna: «In qualità di ex sindaco del Comune di Rende, colpito ingiustamente da scioglimento per presunte infiltrazioni mafiose - scrive - desidero esprimere la mia piena solidarietà al sindaco di Bari Antonio De Caro in un momento in cui una commissione di accesso è stata nominata per valutare l'ipotesi di scioglimento del Comune pugliese».

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L’ex primo cittadino aggiunge: «È con profonda preoccupazione che osservo come azioni chiaramente politiche possano minare le basi stesse della democrazia, trasformando il confronto politico in contese giudiziarie anziché nel confronto costruttivo e democratico che dovrebbe caratterizzare il nostro sistema. L'utilizzo strumentale delle istituzioni giudiziarie per fini politici non solo indebolisce la fiducia dei cittadini nelle istituzioni stesse, ma mina anche la credibilità e l'integrità del processo democratico. È fondamentale che la politica si svolga nei luoghi deputati al confronto civile e costruttivo, piuttosto che trasformarsi in uno scontro giudiziario che compromette il principio stesso della democrazia». «Invito pertanto tutte le forze politiche e istituzionali - conclude Manna - a riflettere sulle conseguenze di tali azioni e a riaffermare il rispetto delle regole democratiche come fondamento imprescindibile della nostra convivenza civile».