Riposizionamento dei meloniani dopo il flop della fusione alle urne. Il coordinatore provinciale Angelo Brutto fa ance riferimento al consiglio regionale 2023 quando in Regione passo la legge omnibus
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Il coordinamento provinciale di Cosenza di Fratelli d’Italia inizia a smarcarsi dalla proposta di legge perorata dai consiglieri comunali di centrodestra in Regione dove Luciana De Francesco è stata prima firmataria. Il riposizionamento, almeno del pezzo di partito che fa capo a Fausto Orsomarso, avviene all’indomani dell’esito del voto referendario sulla città unica ed è stato concordato con tutti i consiglieri regionali di FdI e con i parlamentari. Qualche avvisaglia c’era già stata nei giorni scorsi, a partire da un incontro non completamente orientato sul Sì, ma aperto anche a pareri diametralmente opposti.
Al netto del legame storico con Orlandino Greco, leader di Italia del Meridione e sindaco barricadiero di Castrolibero, più di qualcuno aveva espresso perplessità. Anche nel campo del centrosinistra erano sorti dubbi al punto che ieri sera il segretario provinciale del Pd di Cosenza Vittorio Pecoraro, durante il nostro speciale, aveva puntato il dito verso il senatore di FdI.
La posizione di Angelo Brutto e di Fratelli d’Italia Cosenza
A parlare per tutti è Angelo Brutto, il coordinatore provinciale del partito. «L’esito del referendum e la scarsa partecipazione al voto ci impongono una seria riflessione – ha spiegato -. Il progetto di fusione dei comuni resta una prospettiva di sviluppo credibile. La modifica dei confini territoriali e la riorganizzazione amministrativa dell’area urbana di Cosenza rimane necessaria se si vuole rendere questo territorio attrattivo ed efficiente. È compito delle forze politiche prendere atto della volontà popolare ed invertire la direttrice del processo che a questo punto non può che partire dal basso, coinvolgendo tutti gli attori in campo, compresi i consigli comunali».
Il punto di rottura per Brutto è proprio questo, aver bypassato i pubblici consessi di Cosenza, Rende e Castrolibero. Un aspetto che per i promotori della legge risultava assodato nel momento in cui si correva un pericolo di veto a causa dell’ostilità di amministrazioni di diversa bandiera e che a loro dire sarebbe stato superato dando voce direttamente ai cittadini. «In occasione dell’approvazione delle modifiche alla norma regionale sulla fusione dei comuni - ha ricordato ancora - il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, aveva richiesto ed incassato dal Presidente del Consiglio regionale l’impegno a trattare organicamente la riforma dell’istituto delle fusioni».
Il riferimento è alla seduta del Consiglio regionale di maggio 2023: non si poté fare a meno di notare che in aula era assente per intero il gruppo di Fratelli d’Italia, compresi gli assessori Pietropaolo e Calabrese. Secondo i rumors del momento a causa dell’ordine di scuderia, impartito proprio da Fausto Orsomarso, che aveva bloccato i suoi rispetto alla proposta di legge di fusione dei comuni, per il quale si chiedeva uno stralcio. Il gruppo rientrò a un’ora abbondante dall’inizio dei lavori a margine di un conciliabolo col Governatore Occhiuto.
«Il rispetto della volontà popolare, declinata su singoli territori ed istituzioni – ha concluso nel suo intervento Angelo Brutto - è il punto di partenza per continuare a costruire una grande area metropolitana basata, inizialmente, sulla condivisione dei servizi. I cittadini hanno bisogno di intravedere e percepire i reali vantaggi della fusione tra più comuni, che non necessariamente deve fermarsi agli enti individuati ed alle soluzioni indicate nella proposta odierna, anche in considerazione della prossima modifica del testo unico degli enti locali. Il referendum è solo il punto di partenza di questo ambizioso progetto, che deve vedere i cittadini protagonisti».