VIDEO | Dopo la bagarre nell'ultimo consiglio comunale, nuove accuse del leader regionale del Polo Civico all'esponente del Pd che ribatte: «Sono in regola»
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La bagarre nell’ultimo consiglio comunale di Cinquefrondi, con la consigliera Maria Lucia Alì impossibilitata a surrogare il dimissionario Burzese, sfocia in nuove accuse da parte del sindaco Michele Conia e in una minaccia di querela dalla collega avvocato.
L’un contro l’altra ancora “armati”, quindi, e lo scontro dimostra ancora una volta le distanze acuite tra il Polo civico di Luigi de Magistris, di cui il primo cittadino è leader regionale, e il resto del centro sinistra, visto che Alì – che è stata fermata dagli uffici comunali perché «incompatibile» - è componente dell’Assemblea regionale del Pd.
«Sono sopreso che una persona che dovrebbe conoscere il testo unico degli enti possa essere caduta in un errore del genere», attacca Conia a poche ore dal caos assembleare. «Dopo essere andata a verificare quale sia la contestazione che mi muove il Municipio – ribatte Alì – verificherò se vi siano gli estremi per sporgere querela per la diffamazione di cui sono vittima».
Lei insiste, spiega che – appena le è arrivata la comunicazione che doveva subentrare in Consiglio – ha rinunciato a due incarichi legali che aveva in altrettante cause contro il Comune. «Ho fatto cadere ogni causa di incompatibilità – spiega – ecco perché sono sorpresa. Se c’è stato qualche errore non sono stata io a commetterlo». Conia non fa sconti. «Il Consiglio – ricorda – ha concesso alla cittadina Alì un termine più ampio, 20 giorni, per sanare la situazione, io però mi sono astenuto per via di un dubbio anche giuridico che ho, visto che comunque lei ha dichiarato una cosa non documentata».
Alì, che comunque ha garantito di non voler trascurare la cosa – verificando che sia arrivata agli uffici comunali la comunicazione dell’avvenuto pagamento di un tributo, a seguito di una rateizzazione – si dice «sorpresa che un amministratore navigato come Conia tema il mio ingresso in Consiglio e si appigli a questa che sembra proprio una svista, non mia, risolvibile».