Ha accolto l’invito ad incontrare i ragazzi della Lucky Friends il commissario prefettizio del comune di Lamezia Terme Francesco Alecci. Rimasti all’improvviso fuori da Palazzo Panariti, il luogo in cui da tempo gli atleti speciali si allenavano, venne fuori una situazione al limite di un romanzo di Pirandello.

 

Da un lato l’associazione che aveva fatto richiesto ed ottenuto approvazione di potere utilizzare lo stabile e trimestralmente pagava i bollettini per il canone d’uso, dall’altro gli uffici che non sapevano spiegare ai dirigenti chi fosse ad utilizzare il palazzo e chi di fatto consumasse le utenze. Ma sviscerato quanto accaduto le porte di Panariti sono rimaste comunque serrate.

 

A tendere alla Lucky Friends una mano è stata l’Ala che ha messo loro a disposizione una stanza del Civico Trame per potere permettere alle ragazze gli allenamenti, mentre i ragazzi vengono al momento ospitati dalla scuola Manzoni. Si tratta di soluzioni provvisorie volte a non interrompere sia un percorso di integrazione ed inclusione dei ragazzi, sia la pratica sportiva visto che alcuni di loro si sono anche qualificati ai mondiali degli Special Olympics.

 

Ieri l’incontro riappacificatore con Alecci che ha assicurato ci siano diversi stabili comunali che possono essere dati in concessione. Ma il sogno della Lucky Friends e che venga portato a termine il bando per l’affidamento dei beni confiscati e, quindi, di poterne gestire uno per creare una realtà costruttiva nel mondo della disabilità, una sorte di “dopo di noi”.

Il punto sulla chiusura di impianti sportivi e teatri

Nell’occasione abbiamo rivolto qualche domanda ad Alecci sulla cosiddette serrate. Sette su undici gli impianti sportivi chiusi al pubblico per inagibilità. Il commissario ha spiegato che entro fine mese verrà approvato il bilancio di previsione ed inserite le somme necessarie per gli interventi. Interventi eterogenei, da poche migliaia di euro a centinaia.

 

C’è poi la questione dei teatri. Due su tre di quelli comunali, Umberto e Costabile, sono stata chiusi anche questi per mancanza della certificazione di agibilità. Anche di loro si tratterà durante in occasione del bilancio di previsione.

 

Spada di Damocle anche sul Teatro di Grandinetti. Una mail partita dagli uffici comunali assicurava l’apertura solo fino al 9 marzo. Francesco Grandinetti, vincitore della prima gara di affidamento dei servizi tecnici, dopo essere stato escluso dalla seconda ed avere fatto ricorso al Tar aveva proseguito nell’erogazione delle prestazioni tramite proroghe nelle more che il Tribunale Amministrativo si esprimesse.

 

E il foro ha stabilito che venisse riammesso alla gara. E’ stato a questo punto che gli uffici avrebbero deciso di annullare la gara per vizi di forma, portando allora Grandinetti a rinunciare anche alle proroghe. Su questo aspetto Alecci è stato molto chiaro: «Le sentenze vanno rispettate, per annullare la gara ci devono essere motivi molto validi». Potrebbe quindi risolversi in una bolla di sapone la temuta chiusura dello storico teatro?