Le interrogazioni parlamentari sono una cosa seria. Ed è serio il sarcasmo che permea l’interrogazione urgente presentata dal senatore del Pd Tommaso Cerno (foto sotto), ex direttore dell’Espresso, che si è rivolto formalmente ai ministri dello Sviluppo Economico e dell'Interno per sapere se il presidente del Consiglio Giuseppe Conte… sta bene.

 

Nello specifico, Cerno chiede di sapere «se i Ministri Di Maio e Salvini, nella loro qualità di Vicepresidenti del Consiglio, non ritengano di voler appurare, secondo le attribuzioni loro proprie, lo stato di salute del Presidente del Consiglio Conte e se questo sia ancora nell'esercizio delle sue funzioni, ovvero, dopo le magre figure raccolte, non abbia preferito trascrivere unicamente il titolo di Presidente del Consiglio nel proprio curriculum vitae per poi ritirarsi a vita privata».

 

Una provocazione con la quale, tra il serio e il faceto, il senatore Pd intende rimarcare l’assenza di Conte dalla scena nazionale.

 

«Premesso - scrive il parlamentare a norma del regolamento di Palazzo Madama - che il 31 maggio 2018 il Prof. Giuseppe Conte, Professore di diritto privato all'Università di Firenze e alla Luiss, nonché, si evince dal suo curriculum, studioso all'estero nelle prestigiose Università di Yale University, New York University, Institute of Advanced Legal Studies, Université Sorbonne, riceveva l'incarico dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di formare un nuovo governo; il 1 giugno il Prof. Conte giurava nelle mani del Presidente della Repubblica e, successivamente, nelle giornate del 5 e del 6 riceveva la fiducia dalle camere parlamentari. In quella sede durante il suo discorso di insediamento tra un consulto e l'altro con il vicino Di Maio per avere costante conferma di cosa avrebbe potuto dire e cosa no, aveva premura di esplicare le priorità del suo Governo in politica estera: “Per primo farsi conoscere e possibilmente, la seconda, farsi rispettare”»

 

Dunque, continua: «Rilevato che in linea con quanto preannunciato, nelle giornate dell'8 e del 9 giugno, prendendo parte al G7 in Canada nell'intento di farsi conoscere, o meglio, riconoscere, precisava nei confronti degli altri leader che essendo egli "professore di diritto", richiedeva il rispetto delle procedure proprie per la stipula di un contratto tra privati e che, nel caso specifico, non fosse possibile rinvenire nell'accordo programmatico derivante da quell'incontro un sinallagma contrattuale ben definito; ebbe particolare risalto mediatico la circostanza di come il Prof. Conte si fosse erroneamente attribuito titoli accademici successivamente smentiti dai medesimi atenei esteri; nella prima foto ufficiale da Presidente del Consiglio incaricato, volendo mostrare via social l'impegno profuso, postava sul suo profilo una foto che lo ritraeva impegnato "fino a tarda notte" nello scrivere il discorso di insediamento, nonostante l'orologio indicasse appena le 6 del pomeriggio».

 

Infine, la richiesta vera e propria rivolta a Di Maio e Salvini per sapere che fine abbia fatto Conte, «considerato – conclude - che dopo le suddette sparute apparizioni il Prof. Conte non è stato più visto ad alcun evento pubblico, anche a causa della totale assenza di qualsivoglia attività parlamentare dal giorno del suo insediamento».