«Non è la prima volta che il Governo impugna le norme del Consiglio regionale. Ogni volta che lo ha fatto, nonostante sia un governo del mio stesso colore politico, noi ci siamo opposti in Corte costituzionale». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, commentando l'impugnativa da parte del Governo della legge che prevede una riduzione della potenza della centrale a biomasse del Mercure.
«A volte abbiamo vinto come nel caso del noleggio con conducente, ma ci opporremo anche questa volta. È evidente – ha ammesso il governatore – che i rapporti con il ministro per gli Affari regionali Calderoli non sono più quelli dell'inizio della legislatura».

«Ogni volta che il Governo ha impugnato leggi regionali – spiega ancora Occhiuto – noi ci siamo costituiti, ma senza dare corso alle norme per rispetto istituzionale nei confronti della Corte che deciderà».
Al di là della bocciatura rimediata dal Governo, il presidente della Regione è «convinto del fatto che nel parco più bello d'Europa una centrale elettrica a biomasse tra le più grandi d'Europa, non dovrebbe starci».
Sul piano occupazionale il governatore ha anche offerto ai sindaci la disponibilità della Regione a sostituire le royalties di Sorgenia, ma per interventi a favore del parco.

«La Regione – ha detto Roberto Occhiuto – è anche disponibile a studiate altre attività che possano generare lavoro nel campo della cooperazione di imprese green. I dipendenti della centrale sono ventidue, e poi ci sono le imprese che forniscono il loro materiale alla centrale a biomasse. In altre centrali si importa il 50% delle biomasse che utilizzano. È evidente, quindi, che in Calabria il mercato del cippato ci sarebbe per le imprese che se occupano. La verità, piuttosto, è che Sorgenia sta difendendo il suo investimento».
Il presidente della Regione ha concluso andando al principio di tutta questa storia, sottolineando gli errori compiuti nel passato, in cui è stato consentito di realizzare una centrale del genere in un parco nazionale.