Il sindaco di lungo corso di Centrache è il coordinatore di Coraggio Italia cittadino, al momento sua ultima casa in cui ha ritrovato l'attuale presidente Sergio Abramo
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Si è insediato in tarda mattinata il consiglio provinciale votato lo scorso 18 dicembre. L’assemblea avrebbe dovuto in realtà essere rinnovata a fine 2020, ma a causa dell’emergenza dovuta al Covid è stato disposto di rinviare di un anno l’elezione (per legge definita di secondo grado ovvero rivolta non ai cittadini, bensì ai pubblici amministratori del territorio che dunque si scelgono fra di loro).
Comunque sia, l’assise che adesso dovrebbe restare in carica fino al 2023 subirà il cambio del presidente molto presto, ovvero fra meno di sei mesi, allorquando il sindaco Sergio Abramo non essendo più eleggibile a primo cittadino del capoluogo per il raggiungimento del limite di mandati consecutivi svolti decadrà automaticamente anche dal vertice di Palazzo De Nobili.
Grande favorito per la successione abramiana, salvo diverse determinazioni, il sindaco lametino Paolo Mascaro. A prescindere da chi però succederà ad Abramo nella prossima tarda primavera, si ritroverà quale vice Fernando Sinopoli, primo cittadino di Centrache di lungo corso e già membro dello stesso consesso provinciale, risultato il candidato con il maggior numero di preferenze.
Il numero due della Provincia, adesso coordinatore provinciale di Coraggio Italia (la nuova casa di Abramo, peraltro pochi mesi fa proiettato verso la scalata alla Cittadella), proviene però dal Pd in cui negli anni scorsi è stato a fianco dell’allora presidente del consiglio regionale Tonino Scalzo, curiosamente anch’egli poi transitato nelle file del centrodestra.
La convalida dei neocomponenti del Consiglio dell’ente intermedio è avvenuta all’unanimità relativamente - accanto al citato Sinopoli - a Nicola Azzarito Cannella, Pietro Fazio e Francesco Fragomele per la lista “Venti del Sud”; Amedeo Mormile per “La Provincia ci Lega”; Sergio Costanzo, Paolo Mattia e Davide Mastroianni per “Noi in Provincia”; Alessandro Falvo per “Centrodestra per la Provincia” e, infine, Mario Deonofrio, Gregorio Gallello e Raffaele Mercurio per “Progressisti per la Provincia” (ovvero gli unici tre di opposizione, diciamo così, in una realtà amministrativa locale molto particolare in base alla trasformazione subita con la legge Delrio). Abramo, non a caso, si è detto sin da subito intenzionato a «includere sia la maggioranza quanto la minoranza in un percorso di collaborazione all’interno delle commissioni consiliari in modo da consentire a ognuno di offrire il proprio contributo», proposito condiviso dall’intera assemblea.