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“Nel mondo delle favole e delle fiabe i ruoli sono sempre ben definiti: il lupo è cattivo, l'agnello mite ed ingenuo, la volpe astuta, la strega malvagia, il principe coraggioso. Non accade lo stesso nella nostra realtà, dove in una società cinica, indifferente, senza una morale, e senza un codice etico, siamo preda di lupi travestiti da agnelli. Ma, alla fine dalla favola viene fuori anche una morale, che è quella di non rinunciare mai a lottare per una giusta causa, la nostra è quella anche di denunciare le bugie dell’amministrazione Abramo”. Lo scrivono in una nota Stefano Veraldi e Giovanni Caglioti di Fare per Catanzaro, in riferimento all’articolo pubblicato su LaC News 24 inerente alla percentuale di raccolta differenziata.
“Il 18 ottobre del 2016 si asseverava con titoli in grassetto che Catanzaro avesse raggiunto il 62,5%, con raccolta di plastica decuplicata, vetro aumentato di sette volte e carta di sei e l’umido invece aumentato a ventiquattro volte in più in nove mesi. Tutti traguardi che secondo Abramo e l’assessore al ramo Valente avevano catapultato Catanzaro a raggiungere quella fantomatica percentuale con un anno di anticipo rispetto al crono programma, infatti ci saremmo dovuti attestare a dicembre 2016 al 40% mentre inverosimilmente eravamo 22 punti più avanti dimostrando di essere avanti rispetto a Milano (52%) e Firenze (55,75%). Lo stesso Marco Visienti, amministratore della società esecutrice del servizio Sieco Spa affermava di aver vinto un’ardua sfida! Quale ci domandiamo, forse quella di aver ottenuto la mancanza di applicazioni delle penali?
Ora ci chiediamo perché siamo scesi vertiginosamente al 39,83% (vi è sicuramente un po’ di mancanza di senso civico da parte di alcuni cittadini) nel 2016 a distanza di un solo anno da quelle proclamazioni? Di chi è la colpa di questa debacle? Sono previste severe penali da applicare alla società esecutrice Sieco S.p.A. alla quale elargiamo per questo servizio ogni mese 800.000,00 di soldi pubblici?
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La raccolta differenziata promossa da Abramo e dai suoi amici ha tutta l’aria di essere solo una mera esercitazione. Assomiglia alle prove tecniche di trasmissione delle tv di una volta, e a pagare saremo sempre e solo noi cittadini che sogniamo da troppo tempo ormai una “buona politica” che forse altro non è che un contenitore sterile, privo di alcuna visione ideologica e prospettica, un termine tremendamente aleatorio, perché resta lasciato là, privo di contenuti veri, orfano di prospettive concrete di “utopie da realizzare” diceva Guccini.
l.c.