VIDEO | Il capogruppo Riccio: «Il Piano strutturale è una vecchia bozza a cui non è stata cambiata una virgola, speriamo che la maggioranza ci dia la possibilità di contribuire». E sull'autonomia differenziata: «Se si è bravi a governare non ci sono problemi»
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È una Lega agguerrita quella che a Catanzaro si accinge ad affrontare in Consiglio comunale alcuni dei temi più caldi di questo inizio 2024. Primo fra tutti il Psc dove la critica è più attenuata rispetto agli altri argomenti. «Sul Piano strutturale comunale approvato in versione preliminare a fine anno la nostra non è una posizione preconcetta - afferma il capogruppo della Lega Eugenio Riccio - si tratta di una bozza che è stata lasciata in consegna dalla vecchia amministrazione Abramo; noi non la avevamo condivisa e da allora questa amministrazione ha avuto due anni ma non ha cambiato una virgola; non l'abbiamo condivisa neanche adesso e infatti non l'abbiamo votata. Auspichiamo che la maggioranza ci dia la possibilità di poter dare un contributo perché c'è ancora tutta la serie di passaggi formali per essere approvato definitivamente. Quindi se ci danno la possibilità di contribuire noi ci siamo».
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Dove proprio il gruppo del Carroccio (composto anche dai consiglieri Gianni Costa, Manuel Laudadio e Lea Concolilno) è intransigente è sulle concessioni balneari.
«Tutte le città italiane rivierasche che affacciano sul mare - aggiunge Riccio - hanno prorogato le concessioni balneari (direttiva Bolkestein) degli stabilimenti balneari al 31 dicembre 2024, come è giusto che sia anche per salvare la stagione turistica. Invece Catanzaro - unica in Italia - ha allungato le concessioni solo fino al 31 marzo prossimo: una follia allo stato puro! Noi contestiamo assolutamente questo modo di fare, questo modo di “sgovernare” ed abbiamo presentato una mozione a favore dei balneari, perché si tratta di una delle industrie più importanti che ci sono in Italia, e la tratteremo nel prossimo Consiglio comunale, facendo pure le barricate se sarà necessario».
Infine, ma non certo per importanza, la questione annosissima dell'Autonomia differenziata, in discussione proprio in questi giorni in Parlamento.
«Sì è vero che si tratta di argomento nazionale - ammicca il capogruppo leghista con chiara verve sarcastica - però molto si spiega col fatto che il nostro sindaco di Catanzaro aspira a diventare parlamentare e che tanti altri consiglieri come lui si ritengono già deputati: noi li invitiamo intanto ad occuparsi le cose della città, perché la città è allo sbando totale, strade distrutte, verde incolto, spazzatura, degrado insomma; ma tornando all'argomento centrale, l'autonomia differenziata è stata portata avanti negli anni dai governi del centro-sinistra, da regioni come l'Emilia Romagna. Io sono assolutamente favorevole, perché l'autonomia differenziata altro non fa che mettere in condizione le regioni meridionali di potersi governare, a patto che ne siamo capaci come classe dirigente di governare. Perché poi tutta la questione si riduce a questo: se sei bravo a governare non hai problemi. Colmare il divario col Nord, governando bene - conclude Eugenio Riccio - è la sfida che lanciamo. Noi lo siamo, gli altri credo di no».