È stato rigettato il ricorso proposto da Vincenzo De Sarro, candidato alle scorse elezioni amministrative di Catanzaro nella lista Insieme per Fiorita a sostegno della candidatura a sindaco del leader del movimento civico Cambiavento, Nicola Fiorita. L’aspirante consigliere comunale aveva, infatti, impugnato i verbali della commissione elettorale centrale nella parte in cui era stato assegnato il ventesimo seggio a Giulia Procopi, candidata nella lista di Forza Italia a sostegno del riconfermato sindaco Sergio Abramo. Il Tar aveva esaminato il caso nel corso della mattinata trattenendo poi in decisione il ricorso ma già in serata sono state depositate le motivazioni da cui si è stato possibile evincere che i giudici nell’emettere la sentenza si sono uniformati all’orientamento maggioritario che prevede, nella fase di assegnazione dei seggi, un’operazione di arrotondamento per eccesso.

 

Arrotondamento per eccesso

I 32 seggi che vanno a comporre il Consiglio comunale sono, infatti, suddivisi in una quota del 60% assegnati alla maggioranza e la restante quota del 40% conferite alle minoranze. Nel caso delle passate elezioni comunali a Catanzaro la suddivisione produceva come esito l’assegnazione di 19,20 seggi alla maggioranza di centrodestra e sulla scorta del residuo decimale Vincenzo De Sarro aveva proposto ricorso al Tar per ottenere il conferimento del ventesimo seggio alla minoranza.

 

La pronuncia della Corte Costituzionale

Il candidato assistito dal legale di fiducia, Pasquale Gallelli, aveva fondato il ricorso su una recente pronuncia della Corte Costituzionale che, in riferimento alle elezioni politiche nazionali, legittimava un correttivo per garantire la governabilità. Accanto a questo correttivo la Corte introduceva, però, il principio di bilanciamento dell’interesse di governabilità e rappresentatività per favorire una equa distribuzione dei seggi tra la maggioranza e la minoranza.

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Orientamenti differenti

Il Tar ha, invece, recepito l’orientamento maggioritario della giurisprudenza amministrativa che prevede un arrotondamento per eccesso e non per difetto, in questo superando perfino la sentenza emessa dallo stesso Tribunale regionale nel 2012 chiamato a pronunciarsi sulle passate elezioni comunali e una sentenza del Consiglio di Stato che nel caso di decimali inferiori allo 0,50 prevedeva un arrotondamento per difetto e non per eccesso.