Nuova tegola amministrativa per il Piano strutturale comunale che Palazzo De Nobili ha deciso di affidare a progettisti in forma totalmente gratuita provocando la rivolta degli ordini professionali. Dopo aver ottenuto il placet del Consiglio di Stato, la procedura di redazione del piano è stata nuovamente bloccata da un ricorso proposto da Giovanni Angotti, ingegnere catanzarese che ha impugnato il bando.

 

Ieri i giudici amministrativi si sono pronunciati sulla vicenda confermando ancora una volta "l'atipicità" del bando configurabile come appalto pubblico e in conseguenza di ciò non assegnabile a titolo gratuito. Oltre a questa argomentazione, già smontata però dai giudici di Palazzo Spada, il ricorrente ha fatto valere l'assenza nel disciplinare di gara dell'evoluzione normativa che gli avrebbe impedito di partecipare al bando poichè non in possesso del titolo di studio richiesto introdotto però solo con una successiva riforma. I giudici hanno confermato la legittimità dell'argomentazione annullando il bando di gara.

 

«Una decisione difforme rispetto a quanto già disposto dal Consiglio di Stato, che ha sancito la legittimità della gratuità dell’incarico per la redazione del Psc, oltre che dalla Corte dei Conti, dalla Corte di Cassazione, dal Consiglio dei Ministri, dal TAR di Reggio Calabria e dallANAC" ha fatto sapere il Comune. "L’operato dell’amministrazione comunale è stato, su questa materia, caratterizzato da un percorso di estrema correttezza amministrativa, suffragato da autorevoli pareri e sentenze. Proprio negli scorsi giorni era stato sottoscritto il contratto con i progettisti incaricati per la redazione del Psc che avrebbe potuto definire in tempi assai ristretti le strategie per il governo dell’intero territorio comunale, in coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi urbanistici della Regione e con gli strumenti di pianificazione provinciale espressi dal Quadro Territoriale Regionale (Q.T.R.), dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) e dal Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.). L’ultima sentenza del Tar Calabria – che ha assunto una posizione controversa pur nella consapevolezza di quando diversamente statuito dall’organo superiore del Consiglio di Stato - rischia, invece, di causare una grave dilazione dei tempi di realizzazione del disegno urbanistico concertato del territorio e di arrecare un eventuale danno economico all’intera collettività. Non v’è dubbio che la fiducia nella giustizia amministrativa rimane alta e, per tale motivo, il Comune di Catanzaro ricorrerà al Consiglio di Stato che ha già avuto modo di giudicare positivamente la correttezza amministrativa di Palazzo de Nobili»

 

l.c.