Ultima seduta per il Consiglio comunale di Catanzaro prima del rinnovo previsto per l'ormai prossimo 11 giugno e chiamato in primo luogo ad approvare il rendiconto di gestione dell'esercizio 2016. Il varo del provvedimento era stato sollecitato attraverso una diffida, inoltrata ai componenti dell'aula rossa, dal prefetto di Catanzaro essendo già trascorsa da tempo la scadenza. La discussione e la votazione della pratica è stata introdotta dalla relazione dell'assessore al Bilancio, Filippo Mancuso, il quale non ha sottaciuto alcune censure mosse dal collegio dei revisori dei conti in ordine alla mancata previsione del fondo contenzioso.

 

Nel parere allegato al rendiconto, il collegio aveva infatti sollecitato la rettifica del documento contabile entro il termine dell’assestamento di bilancio previsto per il 31 luglio ma l'imminente scioglimento del Consiglio e l’approvazione dell’elaborato tecnico da parte della giunta ha infine vanificato l'adozione della misura derubricando a mera raccomandazione la richiesta. Contestualmente, il collegio ha espresso censure relativamente ad alcune criticità mai sanate dall’amministrazione: “la persistenza di residui attivi ad elevata anzianità, la continua latitanza della società Equitalia che non ha ancora segnalato le procedure esecutive poste in atto ai fini della riscossione e chiuse con risultato negativo. Risulta ancora insufficiente la capacità di spesa dell’ente evidenziata dall’elevato importo dei residui passivi. Si segnala, inoltre, l’elevata consistenza del contenzioso legale, l’elevato ammontare dei debiti fuori bilancio dovuto ai risarcimenti per danni causati dall’insufficiente manutenzione del patrimonio comunale e l’utilizzo di risorse vincolate per spese correnti che si è verificato alla fine del 2016”. Il provvedimento posto ai voti è stato approvato con il favore di 11 consiglieri, 7 contrari e un astenuto (Rosario Mancuso).

 

Disco verde anche all'esclusione dal piano delle alienazioni dell'immobile comunale ubicato in San Brunone di Colonia e assegnato al ministero della Giustizia per allocarvi il provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria. La votazione ha registrato 13 consiglieri favorevoli, nessun contrario e un astenuto (Antonio Giglio). Passati, infine, ai voti i quattro debiti fuori bilancio ma prima della conclusione della seduta ampio spazio è stato dedicato agli interventi di alcuni consiglieri che hanno deciso di non ricandidarsi. Dopo 36 anni rinuncia a tuffarsi in una nuova competizione elettorale Domenico Tallini, che ricopre anche l’incarico di consigliere regionale in quota Fi, e Carlo Nisticò che lascia l'aula dopo 3 consigliature. Ma escono di scena anche le cosiddette "nuove leve", il giovane Antonio Giglio (S&D) e Roberto Rizza del gruppo misto.

 

Luana Costa