Il nuovo capitolo della lotta all’ultimo seggio tra il Movimento 5 Stelle e Andrea Gentile si è concluso ieri sera nella sala della Giunta per le Elezioni della Camera dei Deputati, dove si votava, tra gli altri, il famoso emendamento a firma Pietro Pittalis. Il deputato di Forza Italia, partito di quel Gentile che alle elezioni del 25 settembre ha perso per 500 voti al collegio uninominale di Cosenza in favore della 5Stelle Anna Laura Orrico, aveva presentato un emendamento che avrebbe reso valide anche le schede dove la preferenza era stata data a più di una lista della stessa coalizione, oggi considerate nulle dal regolamento che disciplina lo svolgimento delle elezioni. L’”emendamento salva Gentile”, che avrebbe riportato il favorito in Parlamento al posto di Anna Laura Orrico che, ripescata al proporzionale, sarebbe rimasta alla Camera togliendo il seggio alla compagna di partito Scutellá.

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Anche ieri sera il Movimento ha protestato contro quello che considerano un cambiamento delle regole del gioco a partita finita, un modo di ridare il posto in Parlamento al rampollo della famiglia Gentile per assecondare le pressioni che arriverebbero dalla Calabria. I 5Stelle erano presenti, ma hanno comunicato che non avrebbero partecipato al voto, «per non legittimare con la loro presenza le scelte scellerate della Giunta per le elezioni». Scelgono il silenzio, quindi, dopo la protesta del 30 maggio scorso, quando avevano occupato la sala e chiuso le porte con poltrone e divani, che è costata a 7 pentastellati la sospensione per 15 giorni.

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L’emendamento Pittalis che avrebbe dato automaticamente la vittoria a Gentile, però, non è stato approvato per intero e quindi il cosentino non torna per il momento a Montecitorio. La Giunta ha scelto di far votare non un emendamento per volta, ma la parte che tutti gli emendamenti presentati avevano in comune, la soppressione del “numero 8”. La Giunta, cioè, ha approvato l’eliminazione dell’ottava causa di nullità del voto (preferenza a 2 liste diverse a sostegno dello stesso candidato), che aveva dato la vittoria a Orrico per poco meno di 500 voti di scarto annullando, secondo Gentile, 800 schede.

Schede che ora dovranno essere riconteggiate

«La validità dei voti contenuti nella scheda deve essere ammessa ogniqualvolta possa desumersi la volontà effettiva dell’elettore in ossequio al principio del favor voti» si legge nel verbale della seduta. Le schede non saranno dichiarate automaticamente valide, come voleva Forza Italia, ma andranno valutate caso per caso dal Comitato di Verifica. Colpo di scena, ma neanche tanto. Equilibrio, lo chiamano fonti interne al Movimento 5 Stelle. Compromesso politico: «Bisognava concedere qualcosa al Movimento dopo le barricate, alla fine è passata la linea del presidente Pd della Giunta, Fornaro».

La seduta dura non più di mezz’ora, ma l’esito, dicono dal Movimento, non sarà scontato: «Non è detto che il riconteggio dia la vittoria ad Andrea Gentile. É un rischio anche per lui, potrebbe venire fuori che ha avuto meno voti di quello che pensa». Anna Laura Orrico parla di «decisione pilatesca» della Giunta: «È la natura della maggioranza di centrodestra. Forte dei numeri, non ha concesso neanche le audizioni di esperti in materia che avevamo richiesto su una questione assolutamente inedita. Ora si apre una nuova fase della vicenda con la valutazione di ogni singola scheda, non permetteremo che il voto dei calabresi venga ribaltato. Ecco perché come Movimento 5 Stelle non abbiamo partecipato alla seduta: non volevamo essere testimoni e complici di questa scelta fatta, invece, da tutte le altre forze politiche presenti in Giunta».