«È una prova muscolare l'azione per risarcimento milionario contro il Quotidiano del Sud e il giornalista Adriano Mollo, intrapresa dalla proprietà della clinica Madonna della Catena per articoli giornalistici riferibili alla riassegnazione arbitraria di 10 milioni di euro da parte del commissario alla sanità, Massimo Scura, e del subcommissario, Andrea Urbani». Lo dichiarano i parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela, Federica Dieni e Laura Ferrara, che aggiungono: «Contestuale è l'annuncio di analoga azione dai deputati del Pd Ernesto Carbone e Ferdinando Aiello, col quale i due hanno riferito di una vecchia amicizia con la proprietà della clinica, assegnataria di una cifra spaventosa senza che Scura e Urbani abbiano ancora spiegato i criteri di ripartizione del fondo da cui la stessa è prelevata». «A riguardo – proseguono i parlamentari M5s – anche verso il governatore Oliverio è stata annunciata azione risarcitoria dalla famiglia Greco, proprietaria della clinica in questione. Ci sarebbe tanto piaciuto leggere di azioni parlamentari di Carbone e Aiello volte a un approfondimento del governo sulla riferita scelta di Scura e Urbani, per i quali, dato il loro prolungato silenzio, abbiamo già presentato un esposto alla magistratura ordinaria e contabile e interrogato il presidente del Consiglio e i ministri vigilanti». «Questa vicenda – incalzano i parlamentari M5s – dimostra che nel Pd si scannano, per scaricare su una parte dell'informazione che ha fatto doverosamente cronaca. Oliverio ne viene colpito duramente, mentre Carbone e Aiello, tra un boccone e un bicchiere, se ne fregano dei doveri parlamentari verso l'intera comunità calabrese». «Il governatore Oliverio fa malissimo – concludono Nesci, Morra, Parentela, Dieni e Ferrara – a seguire gli ordini dei Guerini e Lotti di turno, a tacere ogni volta e a raccontare la favoletta della coesione con Scura e Urbani. Renzi e i suoi hanno colonizzato la Calabria, distrutto la sanità pubblica e diviso gli utili. Ne dovranno rispondere nelle aule del parlamento, e non solo».