Nella classifica di “Fortune”, Mimmo Lucano, sindaco di Riace, sta vicino ai premi nobel San Suu Kyi, Angela Merkel e Papa Bergoglio. E’ considerato tra gli uomini più influenti della terra. Ma niente da fare.

 

 Un audio infanga il sindaco di Riace. E Lucano si dimette

 

E’ finito sotto inchiesta per una registrazione dove “stavo spiegando – sono le sue parole- come da un contributo regionale finalizzato alla mitigazione del rischio idrogeologico lungo il torrente che attraversa Riace Marina era possibile valorizzare la superficie da mettere in sicurezza e renderla fruibile per attività ricreative, scolastiche, sportive. Addirittura nel futuro con uno specifico contributo sarebbe stato possibile completare l’opera e farla diventare un vero campo sportivo e fare felice i ragazzi di Riace e i numerosi ragazzi che vengono da ogni parte del mondo. Dove sta il male di tutto questo?”E già dove sta il male? Ce lo spiegheranno. E’ proprio vero nemo profeta in patria ma questa storia anche molto triste e molto vera.

 

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Forse per questo in quel consiglio comunale previsto per domani pomeriggio a Riace ci saranno tanti calabresi che non vogliono rimanere sordi al grido di dignità di un uomo che da molti anni ormai amministra un piccolo paese del sud riuscendo a trovare una sintesi ultra moderna tra integrazione, economia ed umanità. Per questo domani ci saranno tante persone con Mimmo Lucano.

 

Tra gli altri ha inviato la solidarietà il Prc della Calabria.Quel partito che da sempre è stato vicino a Mimmo Lucano “Abbiamo già avuto modo, anche insieme al segretario nazionale compagno Paolo Ferrero- scrive infatti Pino Scarpelli segretario regionale di Rifondazione Comunista - di ribadire la nostra stima e quella di tutto il Prc rispetto all’esperienza riacese; ribadiamo, ancor di più oggi, la nostra convinzione circa la necessità che quest’esperienza continui a rappresentare l’emblema della Calabria migliore.

 

Piuttosto, ci interroghiamo- prosegue Scarpelli - meravigliati sul risveglio tardivo degli enti sovraccomunali, intenti ad occupare la scena quando si accendono le luci della ribalta ma poco interessati ai ripetuti tentativi, con tanto di coperture politiche, volti ad affossare un modello che non risponde a padrini politici e che, loro malgrado, viene universalmente riconosciuto come virtuoso.

 

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Parafrasando Enrico Berlinguer, potremmo dire che i calabresi “si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato” (leggi “istituzioni”)” e, persino, degli esseri umani: rispetto a questa mega “questione morale”, ben riconoscono l’azione di Mimmo come alternativa a quella prevalente. Vai avanti Mimmo ritira le dimissioni e continua a dimostrare che si può amministrare un comune calabrese con passione ed umiltà, nell’interesse degli ultimi e dei penultimi, smontando la logica della guerra fra poveri.

 

In un mondo cieco e piegato alle logiche del profitto, in cui le guerre continuano a seminare morte e distruzione e la fortezza Europa, prona solo alle logiche dei potenti, si rende complice di migliaia di morti ed annegamenti nel Mediterraneo, dobbiamo lottare insieme con forza anche per ottenere l’apertura degli ormai inderogabili corridoi umanitari. Restiamo Umani!”.

 

                                                              

Sonia Rocca