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“Non c’è nessuna spaccatura nel centrodestra”. Stoppa subito le polemiche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò. Una precisazione resasi necessaria per spiegare le ragioni per le quali il suo nome mancava tra le sottoscrizioni (Tallini, Orsomarso, Cannizzaro) all’interrogazione presentata dai gruppi di centrodestra al governo regionale sul caso Ferro.
Con l’interrogazione i consiglieri hanno chiesto lumi al presidente della giunta sulle ragioni per le quali l’Avvocatura regionale, costituita nel giudizio davanti al Tar che deve decretare l’entrata in Consiglio della Ferro dopo la pronuncia della Consulta, abbia preso le parti di Ennio Morrone. Stabilito che la Ferro deve rientrare in Assemblea, il problema adesso è quello di capire chi deve farle spazio e, per quanto fin qui si è capito, dovrebbe essere uno tra Morrone e Mangialavori.
“Intanto una cosa è certa – spiega ancora Nicolò – Wanda Ferro tornerà in Consiglio e questa è già una buona notizia. Ovviamente dispiace per l’uscente, chiunque esso sarà. Nel corso di questi due anni si sono creati anche rapporti di amicizia in Aula. La decisione – dice ancora Nicolò – non è però politica. Inutile strumentalizzare, dobbiamo solo affidarci ai giudici che decideranno asetticamente nel modo più conforme alla legge. Rimane certo il fatto che se la Ferro fosse entrata dal principio in Consiglio non ci saremmo trovati adesso in questa spiacevole situazione”. Anche perché la partita non si chiuderà di certo con la sentenza di primo grado.
Riccardo Tripepi