Dimissioni per il sindaco di Cariati, Filomena Greco. Lo ha reso noto la stessa interessata attraverso una lettera trasmessa al presidente del consiglio e al segretario comunale. Ne riportiamo il contenuto.

«Questo mio gesto intende salvaguardare la funzione istituzionale da comportamenti e modi di intendere il confronto politico che non sono compatibili con la mia visione di amministrare la cosa pubblica. Questa decisione viene assunta con molto rammarico e grande dolore, ma in assoluta serenità, con la consapevolezza di aver operato, nel poco tempo concessomi, solo per il bene della collettività e avendo posto in essere scelte forti e positive, che, a regime, produrranno risultati e benefici per l’intera cittadinanza. Scelte completamente diverse da quelle praticate da chi racconta le cose in modo molto difforme dalla realtà. Purtroppo ad oggi non ci sono le condizioni oggettive per andare avanti e per proseguire, così come avevo in mente e nel cuore quando decisi di candidarmi la prima volta, un progetto di cambiamento, di rinnovamento e di nuove prospettive di sviluppo per questa città nel contesto territoriale. Ci ho provato. E l’ho fatto con una consapevolezza che non mi ha mai abbandonato: non c’era e non c’è nulla che non posso mettere in campo, a beneficio di questa comunità e del territorio, anche senza essere sindaco.

Ho fatto il sindaco dal 6 al 31 dicembre 2016

Di fatto, il ruolo di Sindaco di Cariati, l’ho realmente svolto soltanto dal 6 giugno al 31 dicembre del 2016. Perché da questo momento in poi è iniziato un vero e proprio stillicidio che ha portato alla caduta di quel primo esecutivo, alla mia rielezione e, quindi, alla stagione che mi ha visto soggetta ad atti dell’autorità giudiziaria che hanno coinvolto purtroppo anche la mia famiglia. Nel primo caso per aver mandato via dal Comune di Cariati una ditta dichiarata definitivamente interdetta per mafia e nel secondo per aver pagato un condono già rilasciato dalla vecchia amministrazione. Ho sempre avuto fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine e sono sicura che la verità e la giustizia sarà affermata nella consapevolezza assoluta di non mai aver posto in essere alcun atto contrario alla legge e mai contrario agli interessi dei cariatesi, ma anche con l’amarezza ed il rammarico di sapere che ciò ha comportato il blocco della crescita morale, sociale ed anche economica non solo di un paese ma di un intero territorio. 

 Non ho mai fatto parte del cerchio magico locale

La verità è che non ho mai fatto parte del vero ed inattaccabile cerchio magico locale, quello attraverso il quale per decenni, più o meno le stesse famiglie hanno gestito e dilapidato le casse comunali gestendo la cosa pubblica, senza alcuna visione, attingendovi come ad un jukebox per concedere regali e favori agli amici degli amici ed alla ristretta cerchia di parenti, professionisti, protettori e lacchè. Ed anche l’alternanza maggioranza/minoranza non c’è di fatto mai stata ma si sono sempre garantiti e tutelati i reciproci interessi.

 

A Cariati tutti sanno tutto e tutti conoscono benissimo il sistema feudale che ha bloccato negli ultimi decenni la crescita culturale, politica ed economica della città, che ne ha decretato lo spopolamento ed isolamento territoriale e, soprattutto, che ha distrutto, negli ultimi 30-40 anni, la rete di relazioni e rapporti interpersonali, imbarbarendo anche l’aria che si respira. Un clima asfissiante, di cui altri sono eredi (la classe politica locale si è per anni tramandata di padre in figli incapaci, senza arte né parte che pensano di essere gli unici a poter far politica supportati da parenti che hanno sempre e solo vissuto di e con la politica) e protagonisti e che io invece ho subito in prima persona.

 

Macchina comunale incapace di gestire l’ordinario

Sono ritornata, poco più di un mese fa, sapendo di aver speso ogni energia nel solo interesse di questa terra. In aggiunta, però, alle tante emergenze e questioni ereditate dal passato e da affrontare alla radice, dall’assenza di risorse umane ed economiche all’inconsistenza di una vera burocrazia comunale mi sono definitivamente imbattuta – e questo è ancora più demotivante – in una macchina comunale oggettivamente incapace, così come è purtroppo la nostra, di far fronte strutturalmente al governo dell’ordinario e dello straordinario. Pur nella consapevolezza che un ente locale in questa terra di emergenze e di opportunità da cogliere non può reggersi soltanto sulla eventuale buona volontà dei lavoratori socialmente utili (LSU) o di pubblica utilità (LPU), continuerò a ringraziare sempre quanti (pochi!) si sono spesi ogni giorno per offrire comunque il loro prezioso contributo.

 Uffici che rispondono solo a se stessi

Continuare però in queste condizioni, con uffici che nella migliore delle ipotesi rispondono solo a se stessi se non a coloro che nel passato gli hanno consentito di accedervi o che fanno parte del loro entourage politico, con emergenze che riesplodono ad orologeria (vedi il caso della carenza idrica, problematiche fognarie e/o di illuminazione pubblica) ed in un clima di odi e di violenza verbale cristallizzatosi in decenni di predominio incontrastato delle stesse famiglie, non a caso alleatesi nelle ultime competizioni elettorali, è come ostinarsi a lottare contro i mulini a vento con grave danno soprattutto per la cittadinanza.

Credo che nessun sindaco, prima di me, abbia ricevuto attacchi personali e famigliari tanto violenti e spesso meschini!

Spero sia fatta chiarezza

Credo che nessun sindaco, prima di me, abbia denunciato ogni cosa alle Autorità competenti e ben presto spero sarà fatta chiarezza su tanti atti posti in essere dalle passate amministrazioni e tutt’ora al vaglio degli inquirenti nonché sugli intrecci esistenti tra un certo modo di fare politica ed un certo modo di gestire gli uffici comunali e sulle tante anomalie gestionali del passato in evidente conflitto con gli interessi pubblici più volte denunciati, dalla sottoscritta anche nella sua qualità di consigliere comunale di opposizione; anomalie che hanno portato tra l’altro il comune di Cariati in una situazione di profondo dissesto economico.

 

Mi riferisco ad esempio ai numerosi casi di falsi in bilancio reiteratisi nel tempo e sempre denunciati, al caso Sogefil che ad oggi non ha ancora visto alcun responsabile tra coloro che avevano il dovere di controllare, casi che hanno contribuito a gettare nel baratro più profondo i cittadini di Cariati e che in molti casi potrebbero configurarsi come danno erariale.

Le dimissioni

Le mie dimissioni derivano  anche dalla frustrazione di non riuscire ad incidere positivamente sui diritti garantiti costituzionalmente a tutti i cittadini della nostra Repubblica ma che purtroppo sono ad oggi negati ai cittadini di queste latitudini e cioè di quei diritti sacri e fondamentali di cui le nostre popolazioni da troppo tempo sono state e vengono ancora oggi ingiustamente ed incostituzionalmente private: da quello alla mobilità, alla giustizia, dalla salute alla eco-sostenibilità ambientale. Altri sapranno farlo sicuramente meglio. Ma io sono stanca di scrivere a tutte le autorità competenti, fare riunioni a tutti i livelli, tenere consigli comunali anche aperti senza sortire nulla di positivo per la collettività. I miei principi mi impediscono di organizzare, come altri hanno fatto per anni, manifestazioni per buttare fumo negli occhi cercando di nascondere le loro responsabilità per lo stato delle cose o di raccontare fandonie cercando di illudere persone che hanno il diritto di sapere la verità. Sicuramente nel tempo ci verrà concesso qualche diritto ma solo se capiremo che non sono favori e solo se tutti capiremo che dobbiamo lottare insieme per ottenerli!

 

Per tutti questi motivi (che verranno dettagliatamente portate a conoscenza della cittadinanza punto per punto), sono costretta a questo gesto estremo di responsabilità personale e sociale.

 

Continuerò a fare per Cariati

Continuerò a fare, con e da altri ruoli, come ho sempre fatto tutto quello che a mio avviso è necessario per Cariati e per il territorio in particolare un progetto di marketing territoriale che possa dare nuovamente visibilità al nostro comune. Continuerò a fare, con e da altri ruoli, come ho sempre fatto, tutto quello che potrò affinché i nostri giovani possano crescere in un ambiente sano, libero, culturalmente vivo ed in grado di supportarli. Continuerò a fare, con e da altri ruoli, come ho sempre fatto, tutto quello che potrò affinché le donne continuano ad accrescere le loro consapevolezze nell’essere il pilastro del cambiamento. Tutti conoscono la mia non attitudine a tirare avanti, il mio non attaccamento alla poltrona, manifestatosi nel non scendere a compromessi tanto da portare allo scioglimento del consiglio comunale il 3 gennaio 2018 per le dimissioni di 8 consiglieri di cui 4 di maggioranza. Tutti conoscono la mia volontà di vero cambiamento che ha portato ad azioni forti, forse talmente forti da far in modo di unire tutti i politicanti contro la mia amministrazione con unico obiettivo quello di impedirmi di governare questo meraviglioso paese. Concludo con un doveroso grazie a quanti mi hanno voluta per ben due volte sindaco di Cariati riponendo nella mia persona speranze di cambiamento e di rinascita; a loro chiedo scusa se non riesco a fare come tanti sicuramente farebbero al mio posto: tirare a campare. Ma a loro ed a tutti i cariatesi ed al territorio auguro di continuare a combattere, nonostante tutto, per vincere contro quanti, notoriamente affamanti soltanto di interessi familiari e personali, continuano a bloccare, di generazione in generazione, la crescita e lo sviluppo di tutti»