Il primo cittadino di Catanzaro prova a unire i colleghi dei comuni capoluogo per diffidare Sorical a garantire un servizio adeguato ai bisogni del territorio. E lancia un appello ai candidati alla presidenza della Regione: «Subito un progetto di riqualificazione»
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Una mobilitazione unitaria dei sindaci dei Comuni capoluogo, insieme ad Anci e Upi Calabria, per diffidare Sorical a garantire un servizio idrico efficiente e adeguato ai bisogni di tutto il territorio regionale. Ma anche un appello condiviso ai candidati alla Presidenza della Regione, affinché venga messo al centro dell'agenda politica, già nei primi cento giorni dall'insediamento della futura giunta, un progetto di riqualificazione e riorganizzazione dell'intero ciclo idrico integrato regionale, con riferimento anche al sistema depurazione. È l'iniziativa assunta dal sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo «che - riferisce una nota - ha già incontrato una prima adesione da parte dei colleghi amministratori delle altre province, in vista di una riunione operativa, prevista all'inizio della prossima settimana, in cui dovrà essere discusso e sottoscritto un apposito documento».
«La situazione di emergenza che riguarda l'approvvigionamento idrico in tutta la Calabria, e che è degenerata nel corso della stagione estiva - afferma Abramo - necessita di essere affrontata attraverso una seria presa di coscienza collettiva dei sindaci, che sfoci in un'azione fattiva di sensibilizzazione nei confronti di Sorical e della Regione. I gravi disagi che i cittadini sono costretti a subire, rappresentano una piaga a Catanzaro, così come su tutto il territorio calabrese, avendo recepito il malcontento di numerosi amministratori, dei piccoli e grandi Comuni, che non hanno strumenti e risorse per risolvere questo problema atavico».
«Non si può più tollerare - aggiunge il sindaco di Catanzaro - il fatto che interi quartieri, per diverse ore, restino senza acqua nel cuore del caldo. O, ancora, che a causa degli allacci abusivi, individuati in diverse zone, debbano rimetterci gli utenti onesti che pagano le tasse. È il momento di unire le forze, dire le cose come stanno, perché gli interventi tampone non bastano più. L'emergenza acqua, insieme agli altri servizi essenziali, può essere risolta solo attraverso un investimento adeguato, ed è fondamentale che questo diventi il primo, ed improrogabile, impegno di chi assumerà le redini della Regione».