Il consigliere regionale, primo firmatario della proposta di legge sulla fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero, dai nostri studi ha definito il referendum del primo dicembre come «un appuntamento molto più importante di un’elezione». E sul futuro sindaco...
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«Il referendum del primo dicembre è più importante di una semplice elezione, perché decideremo il nostro futuro. L’obiettivo finale è creare una città metropolitana, partendo dalla città unica di Cosenza, Rende e Castrolibero. Notizie false, però, vengono utilizzate per spaventare la gente ed è nostro compito smontarle una ad una». Pierluigi Caputo è stato l’ospite odierno della puntata di Dentro la Notizia, il programma in onda ogni giorno alle 13 e condotto da Pier Paolo Cambareri (clicca qui per rivedere la puntata).
Dopo il no del Tar di Catanzaro alla richiesta di sospensiva da parte degli Enti e dei comitati contrari alla fusione, tra tre settimane la consultazione popolare chiarirà alla politica l’orientamento dei cittadini dei tre comuni interessati dalla proposta di legge di cui l’esponente di Forza Italia, vicepresidente del Consiglio regionale, è primo firmatario. «Siamo stati sempre fiduciosi per l’esito delle istanze - ha detto -. I giudici in questa fase hanno dato ragione alla Regione sul percorso e finalmente siamo arrivati al referendum».
Le resistenze non mancano, da Rende e Castrolibero i toni si sono alzati anche nelle dichiarazioni. Il sindaco di Cosenza Franz Caruso ha detto sì alla città unica ma non in questo modo. «Basta alle strumentalizzazioni - ha aggiunto il primo cittadino - perché il mio ricorso al Tar è contro il metodo e non contro la creazione del nuovo centro. Il processo deve partire dal basso».
«Il cambiamento fa sempre paura - ha risposto Caputo -. Con il nostro metodo siamo passati alla fase successiva, viceversa ci saremmo impantanati in un’infinita discussione. La creazione della città unica non ha colore politico e sono contento che Caruso dica che sia a favore. Oltretutto confermo quanto ribadito da Filippo Mancuso ieri pomeriggio. Abbiamo coinvolto il Pd in consiglio regionale perché era necessario condividere l’impegno. Il nuovo percorso è quello dei due anni, non scioglieremo i consigli comunali dopo l’esito del referendum. Questo mi preme sottolinearlo: la data “X” è nel 2027 e non c’è da ricamarci sopra».
L’esponente azzurro ha risposto quindi ad Orlandino Greco e Sandro Principe su argomenti di natura finanziaria. «Il sindaco di Castrolibero è bravo a spaventare i cittadini, quindi spara una serie di bugie su un progetto ambizioso. Nessun residente pagherà i debiti di Cosenza, il suo è solo uno slogan per spaventare la gente. Il Governo Meloni ha convertito un decreto del Governo Draghi e confermato che saranno erogati 10 milioni ogni dodici mesi per 15 anni. Greco, inoltre, ha affermato che la Nuova Pescara sia stata bloccata, ma lo devo smentire: partirà dal primo gennaio 2027 per usufruire proprio di questi contributi. L'addizionale IRPEF, inoltre, è già al massimo in tutti e tre i comuni interessati e pertanto non può aumentare».
«Principe ha invece calcolato 3500 euro a cittadino per coprire i debiti di Palazzo dei Bruzi. È una grande bugia - ha ribattuto – perché si tratta di un’altra affermazione utilizzata per spaventare la gente. Principe, esponente di spicco di Rende, sui servizi per esempio non è riuscito a collegare l’Unical al centro di Cosenza. Oggi possiamo sanare questo gap dando all’Università della Calabria tutta l’assistenza istituzionale di cui ha bisogno».
In chiusura lo sguardo al futuro. «Dopo il referendum discuteremo in modo collegiale e porteremo avanti un tavolo condiviso per condurre alle elezioni del futuro sindaco della città unica. Ecco perché ci siamo presi due anni di tempo. Chi vedo bene come sindaco? Spero un profilo di prospettiva. Mario Occhiuto è stato un grande primo cittadino e in molti lo rimpiangono, ma oggi ha imboccato un altro percorso. Ad ogni modo - ha concluso Pierluigi Caputo - è prematuro parlare di candidature, prima c’è da fare la città unica di Cosenza, Rende e Castrolibero».