L’ex sindaco ha incontrato il parlamentare nella Capitale e ha riconosciuto la leadership del segretario regionale di Forza Italia che ribadisce: «Serve compattezza e unione anche dopo l’eventuale vittoria»
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«Sì è vero ci siamo incontrati a Montecitorio è venuto a trovarmi alla Camera. Abbiamo avuto una cordialissima e piacevole conversazione, abbiamo parlato ovviamente di politica nazionale ma abbiamo soprattutto parlato di Reggio e anche del suo futuro».
Francesco Cannizzaro, impegnato a Crotone nella definizione dei prossimi percorsi elettorali, conferma anche ai nostri taccuini la notizia fatta circolare questa mattina dalla stampa locale, confermando anche quanto avevamo anticipato da queste colonne relativamente a un imminente incontro tra lui e Giuseppe Scopelliti, a questo punto uscito allo scoperto, dopo alcuni fatti significativi che hanno in qualche modo cambiato il corso degli eventi.
D’altra parte la sua vicinanza a Tilde Minasi e quindi alla Lega non poteva giovare rispetto ad una collaborazione – come ama dire lo stesso Scopelliti – con il nuovo centrodestra in città, che di certo riconosce nel deputato reggino di Forza Italia il suo leader indiscusso, soprattutto se si guarda al rinnovo del Consiglio comunale e quindi il candidato sindaco che nella primavera del 2026 tenterà la scalata a Palazzo San Giorgio. Non sono passate inosservate, in queste settimane, le parole e i toni con cui il Commissario regionale del carroccio, Filippo Mancuso, ha stoppato le velleità avanzate dalla Minasi circa la scelta del candidato, in qualche maniera esaltando anche la forza degli azzurri a Reggio Calabria.
Ma Cannizzaro – è stato Scopelliti a cercarlo e non il contrario - non usa toni trionfalistici. «Incontro chiarificatore? Assolutamente no, perché non c'era nulla da chiarire, perché con Peppe i rapporti sono stati sempre più che ottimi e saldi e ritengo Peppe un uomo di grande intelligenza e di grande valore politico, dimostrato quando è stato sindaco».
Insomma, Cannizzaro sembra concedere l’onore delle armi a Scopelliti, per un passato che adesso non c’è più e per una stagione – quella del Modello Reggio - che però difficilmente sembra poter essere riproposta nell’ambito di un programma nuovo per la città. E lo si capisce dalle parole successive.
«Per quanto mi riguarda Scopelliti è stato in assoluto il sindaco più bravo della storia di Reggio che ha vissuto a quel tempo un momento assolutamente felice e anche lui nel fare, come ognuno di noi nell'esercizio delle nostre funzioni, ha fatto sicuramente tanti errori».
Ma il segretario regionale di Forza Italia non ha alcun interesse a mandare tutto a rotoli e conferma nuovamente che il colloquio si è rivelato «costruttivo»: «mi ha manifestato la assoluta volontà di non candidarsi, cioè di non voler fare politica attiva, ma semplicemente vorrebbe dare un contributo anche di idee, assieme ai suoi amici, per quello che è il futuro della città e anche di un centrodestra che dovrà essere chiamato a guidare la città».
Ristabiliti in qualche modo i ruoli Cannizzaro conferma di aver esposto a Scopelliti qual è la sua idea di città. «Lui l'ha sposata in pieno, ed oggi più che di un “patto” io parlerei di condivisione del progetto che sto portando avanti come Forza Italia».
Per il deputato reggino l’imperativo rimane comunque sempre lo stesso: «Come ribadisco spesso la cosa principale è che la coalizione deve essere forte, coesa, unita, assieme agli amici della Lega, di Fratelli d'Italia, di Noi moderati, dell’Udc e anche di tanti contenitori definiti civici, semplicemente perché non hanno un simbolo di partito ma sono vicini alla nostra area, che vorranno chiaramente associarsi alla coalizione che dovrà vincere le elezioni e le vincerà».
Ma non solo. Perché per Cannizzaro non basterà vincere alle urne per riportare il centrodestra ad amministrare la città, serve compattezza e unione anche dopo l’eventuale vittoria. «Soprattutto – è il ragionamento del vice capogruppo azzurro – occorrerà vincere nel momento in cui andremo a governare la città».
Parole chiare, e dette per tempo, anche perché per lui rimane imprescindibile coniugare la visione di intenti con la volontà politica.
«Sono contento che Peppe, anche con la sua esperienza, ha deciso di dare un contributo di idee ed eventualmente arricchire il progetto che io sto già portando avanti da diverso tempo sia nella ricostruzione di un centrodestra che a Reggio è evidentemente maggioranza, sia nella condivisione degli intenti e dell'idea di vincere e di battere le sinistre, e di dare a Reggio una guida degna di questo nome».