Il sindaco di San Giovanni in Fiore vicino a Oliverio critica la scelta del Nazareno: «Non potrò mai votare uno che 5 anni addietro si è schierato con i nostri avversari»
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Neppure il tempo di annunciare la candidatura alla presidenza della Regione da parte di Pippo Callipo, ed ecco che il Partito democratico, come da tradizione, è già spaccato. L’uscita pubblica dell’imprenditore vibonese ha infatti provocato un vortice di dichiarazioni e polemiche. Tra i più duri Giuseppe Belcastro, sindaco di San Giovanni in Fiore, uomo da sempre vicino all’attuale governatore Mario Oliverio, che annuncia addirittura l’uscita dal partito: «Il Pd svolta a destra – ha dichiarato il primo cittadino -. Ha deciso, con una decisione cervellotica e verticistica, di scegliere chi 5 anni addietro si è schierato contro il Pd è il centro-sinistra. Tutto il rispetto per L’imprenditore Pippo Callipo. Un ottimo industriale; io però scelgo di stare nel campo del centro-sinistra e non potrò mai votare uno che 5 anni addietro si è schierato con il centro-destra».
Secondo Belcastro «il segretario Zingaretti, insieme ai commissari liquidatori del Pd calabrese, Graziano e Oddati, ha la gravissima responsabilità di aver distrutto il partito in Calabria. Non ha tenuto conto di quello che pensava la base. Ha scelto con la vecchia concezione del centralismo democratico che evidentemente gli appartiene. Provengo da una cultura diametralmente opposta a quella di Zingaretti e non accetterò imposizioni. Non sono io - ha concluso il sindaco - a lasciare il Pd ma il Pd a mettermi alla porta».
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