Tappa calabrese di Carlo Calenda in vista del congresso nazionale del partito che si celebrerà questo sabato. L’attuale segretario di Azione ha scelto Lamezia Terme per presentare la sua mozione congressuale anche in vista delle elezioni amministrative che si terranno in città in primavera.

E proprio alla città ha dedicato un video su X. «Il castello bizantino-normanno-svevo a Lamezia Terme ha una storia particolare che ha coinvolto Federico II e il figlio Enrico lo sciancato», ha scritto sui social dopo aver tentato di visitarlo. «Purtroppo è in condizioni fatiscenti e non è visitabile anche dopo aver preso risorse europee per la valorizzazione. Uno spreco assurdo».

Dopo la visita al museo archeologico, ad accoglierlo a Lamezia tanti iscritti, i due consiglieri regionali Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano e la coordinatrice Annita Vitale, figlia dell’ex parlamentare Ida d’Ippolito già senatrice con Forza Italia, poi il Pdl ed infine l’Udc. Non ci sono dubbi che in Calabria la mozione di Calenda risulterà quasi plebiscitaria, visto che la sua competitor, Giulia Pastorella consigliere comunale a Milano, non è riuscita a raccogliere nella nostra regione le firme necessarie per presentare la mozione. Si potrà votare on line (per chi si è prenotato) oppure in presenza negli otto seggi organizzati nella nostra regione.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti Calenda ha ribadito la posizione politica del partito. «Io penso che destra e sinistra non sono in grado di governare e che bisogna ricostruire un centro forte in grado di farlo, non è un centro come luogo dell'intrallazzo, bensì un centro che dice agli italiani come stanno le cose, diretto ma anche equanime nel senso che se anche il governo presenta un provvedimento positivo per l'interesse del Paese lo si vota, perché noi facciamo l'interesse del Paese».

Poi ha ribadito un concetto che aveva già espresso nell’intervista rilasciata alla nostra Antonella Grippo durante Perfidia ovvero il poco succo dell’attuale dibattito politico che appare vuoto rispetto alla disastrosa situazione economica che vive il paese, la peggiore secondo Calenda dal dopoguerra ad oggi. «Io - ha ricordato il leader di Azione - non sono stato in mezzo alle polemiche delle mozioni di sfiducia, gli attacchi alla magistratura: una palla! Sono trent'anni che andiamo avanti così, trent'anni».

Inevitabile poi un giudizio sul lavoro di Roberto Occhiuto che può contare sul sostegno dei calendiani alla Regione. «Il governo Occhiuto, almeno da quanto risulta da agenzie indipendenti come Gimbe, ha fatto dei miglioramenti sulla sanità, tuttavia i numeri sono ancora lontani dall'essere soddisfacenti e per me le Regioni devono fare soprattutto questo: sanità e infrastrutture. Per quanto riguarda invece le infrastrutture, bene - ha sostenuto Calenda - la disponibilità sul rigassificatore, credo che sia coraggioso, sul termovalorizzatore molto bene. Attenzione perché i fondi del Pnrr secondo me rischiano di essere spesi in una quantità in linea con i fondi europei, intorno al 60%».

Un altro passaggio Calenda lo dedica ovviamente al suo partito. «È una buona cosa che Azione faccia un congresso perché i partiti i congressi non li fanno più. Mentre noi siamo al secondo. Ed il nostro é un congresso che mobilita tante persone. Io, per organizzarlo - ha aggiunto Calenda - sono andato in giro per tutto il Paese». E alla domanda sulla sua possibile riconferma alla segreteria, ha risposto con poche parole: «Questo dipende dagli iscritti».