Caos sanità, vaccini a rilento e crisi economica devastante ma per i politici calabresi non cambia nulla: ancora nomine di collaboratori nonostante l'Assemblea sia già formalmente sciolta. Operazione dal sapore esclusivamente elettoralistico: tutti i nomi (ASCOLTA L'AUDIO)
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La Calabria in piena pandemia si ritrova a dover andare alle urne. Dopo un rimbalzo di responsabilità sulla data delle prossime regionali tra Governo nazionale e quello regionale, la quadra è stata trovata per il prossimo 11 aprile. Nelle more, il Consiglio regionale è “sciolto”, cioè in carica per gli affari correnti e per adottare atti costituzionalmente obbligati. Invece, come si è sottolineato a più riprese, sono stati approvati provvedimenti e proposte che nulla avevano a che fare con la situazione emergenziale, come consorzi e norme sulle Pro Loco. Per Francesco Pitaro del Gruppo Misto si tratta di “Atti illegali”, mentre per il Pd, con Carlo Guccione capofila, di “captatio benevolantie”.
Col nuovo anno non si sono perse le vecchie abitudini. I consiglieri regionali, anche se non nel pieno delle loro funzioni (in più, la legge esclude che abbiano diritto ad alcun emolumento) hanno continuato con le nomine nel ruolo di portaborse e autisti di “portatori di voti” che non avranno molte incombenze lavorative, ma un lauto stipendio pubblico e ben saranno di ausilio nella prossima tornata tra chi uscenti bramosi di rielezione.
La scorpacciata di nomine dei Capigruppo
Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, ha nominato quale suo nuovo segretario particolare al 50% l’ex Sindaco di Roggiano Gravina (per due mandati), Ignazio Iacone. Di professione bracciante agricolo, è cessato dalla carica lo scorso settembre e alle scorse regionali, nonostante la familiare storica comunista, si candidò con l’Udc portando in dote allo scudocrociato 1092 voti. Arriva per lui un riconoscimento per il “lavoro” svolto e un compenso pubblico per svolgere mansioni non note ai più.
Il capogruppo della lista “Jole Santelli Presidente”, il vibonese Vito Pitaro, ha nominato, con decorrenza dal 16 gennaio, come suo nuovo autista part-time, il consigliere comunale di Crotone Mario Megna.
Il neo-autista è stato eletto ben 4 volte nell’assise pitagorica. Vicesindaco di Crotone e assessore allo sport nell’era di Mario Vallone, esponente dell’Italia dei Valori, poi è diventato la longa manus (e portaborse) dell’ex vicepresidente del Consiglio regionale Enzo Ciconte in città con “Svolta democratica”. Nel 2020 la giravolta: candidato ed eletto con Forza Italia, ora si dovrà dividere tra l’opposizione al Sindaco “iper-tansiano” Vincenzo Voce e l’automobile di Vito Pitaro.
Il capogruppo di “Io resto in Calabria”, il callipiano Marcello Anastasi, ha nominato suo autista full-time, Domenico Italiano, dipendente del Consiglio regionale con la qualifica di operatore informatico, ora gli spetterà una bella “indennità di struttura”. Nella precedente consiliatura era, invece, nella struttura del consigliere regionale oliveriano Vincenzo Pasqua, poi candidato senza successo nella lista “Jole Santelli Presidente”.
Il presidente Arruzzolo non dà il buon esempio
Il neo Presidente del Consiglio regionale Giovanni Arruzzolo, subentrato a Domenico Tallini dopo l’inchiesta Farmabusiness, e uscito fortemente indebolito dopo l’inchiesta Faust che ha tratto agli arresti il Sindaco di Rosarno Giuseppe Idà, ha deciso di “premiare” il consigliere di Forza Italia, Antonino Caridi, fresco delle 1170 preferenze ottenute alle ultime comunali di Reggio Calabria.
Il premio è il conferimento di un incarico di componente interno della struttura del Presidente del Consiglio regionale, ufficio di gabinetto, a partire dal 14 gennaio (oltre due mesi dopo lo scioglimento del Consiglio) e fino al 31 maggio (presunta data di subentro del nuovo Consiglio eletto), alla dottoressa Simona Franco che oltre ad essere dipendente del Consiglio (ed ad aver diritto, quindi, ad una “indennità di struttura”), è la moglie di Caridi.
Con una Calabria al collasso, le vaccinazioni dal Covid19 in netto ritardo, i ristoratori ancora chiusi e una neo assessora regionale lombarda pronta a “sparare” politicamente sul Sud, la politica calabrese si mostra sempre più ripiegata su se stessa.