«Sulla vicenda dei medici cubani, il commissario Occhiuto ha dimostrato di voler seguire una strada confusa, incerta e di difficile praticabilità. Vi sono altri strumenti che consentirebbero di poter assumere subito medici ed è quella degli specializzandi per i quali nelle scorse settimane ho presentato un’interrogazione ad hoc ma che non ha ricevuto ad oggi nessuna risposta». Così in una nota Amalia Bruni.

«Nelle altre Regioni, non solo quelle amministrate dal centrosinistra ma anche quelle con la stessa coalizione che guida la Calabria hanno risolto il problema seguendo la via degli specializzandi senza arrivare a Cuba per ottenere la collaborazione di giovani colleghi. La Regione Emilia Romagna, avvalendosi della legge sugli specializzandi ne ha assunti 1100 mentre il Veneto del presidente Luca Zaia ne ha contrattualizzati oltre 1000».

Per la consigliera «questi numeri dimostrano quanto sia inutile e problematico l’accordo con l’agenzia cubana che dovrebbe fornirci 500 colleghi per farli lavorare sui nostri territori ma che rischia, per questioni legali e di protocolli che riguardano la salute pubblica, di aumentare le difficoltà. Nessuno vuole muovere accuse contro i colleghi cubani che vanno ringraziati per la loro disponibilità ma bisogna verificare che tutto si realizzi in modo assolutamente trasparente, sia per le questioni legali, sia per i protocolli della sicurezza dei pazienti e degli stessi medici. L’assoluta contrarietà espressa dai sindacati dei medici, a cominciare dall’Anaoo e le motivazioni mostrate dai presidenti degli Ordini dei medici calabresi avrebbero dovuto convincere il nostro Commissario a fare macchina indietro e a scegliere percorsi più lineari e diretti per risolvere la vicenda».