«Chiariamo subito una cosa, non c’è nessun motivo per festeggiare». La consigliera regionale del Pd e vice presidente della Commissione sanità, Amalia Bruni, spulcia i bilanci delle aziende sanitarie calabresi per l’anno 2022 e smonta l’entusiasmo del presidente della Regione Roberto Occhiuto e della sua maggioranza, mettendo in evidenza «una voragine di oltre 320 milioni di euro».

«In questi giorni - dice - abbiamo assistito ad un tifo da stadio da parte del direttore d’orchestra e di tutti gli orchestrali, solo che nessuno ha pensato di vagliare con attenzione i numeri, soffermandosi ad analizzarli nello specifico e osservando da vicino i risultati economici delle aziende sanitarie. ci troviamo di fronte alla solita narrazione a cui assistiamo da anni e che continua a fare a cazzotti con la realtà. Pure stavolta abbiamo scoperto cose davvero interessanti ma per le quali non c’è nulla per cui esultare».

Prima di entrare nel merito dei conti, precisa: «I bilanci, nel rispetto della normativa vigente, sono stati solo adottati dai rispettivi legali rappresentanti delle aziende. In seguito arriverà il parere dei Collegi Sindacali e solo successivamente, previa istruttoria del dipartimento tutela della salute, saranno oggetto di approvazione o meno da parte della struttura commissariale».

Poi passa all’analisi numerica dei bilanci: «Approfondendo il dato economico finale emerge una perdita complessiva delle aziende sanitarie ed ospedaliere per l’anno 2022 di circa 88 milioni di euro, nonostante che nel 2022 il Fondo sanitario regionale complessivo (indistinto e vincolato) sia stato pari a circa 3,9 miliardi di euro con entrate straordinarie (ed una tantum) provenienti da premialità e paybak di anni precedenti. Inoltre, relativamente ai costi, l’anno 2022, ha beneficiato del rinvio del saldo di mobilità (mobilità attiva – mobilità passiva) che si potrà pagare in un arco quinquennale a partire dall’anno 2026. E bisogna anche precisare che per l’anno precedente (2021) il saldo di mobilità è stato pari a -240 milioni di euro».

Infine, le conclusioni: «Altro che risanamento dei conti della sanità, il commissario Occhiuto lascia al suo successore il pagamento di questa montagna di debiti. È facile dedurre che se nei bilanci delle aziende fossero stati inseriti, come per gli anni precedenti, i costi della mobilità passiva del 2021, la perdita reale del 2022 sarebbe stata di oltre 320 milioni di euro, una voragine vera e propria, nonostante nella stessa annualità si sia beneficiato di entrate straordinarie non ripetibili negli esercizi successivi».

Non manca il “e non finisce qui”: «Nei prossimi giorni faremo un’iniziativa specifica sul quadro economico finanziario della sanità calabrese ma la situazione è questa, quindi nessuna festa, solo lacrime e sangue se non si elaborerà un piano serio. Per questo mi farò carico, nella qualità di vicepresidente della Commissione Salute del Consiglio Regionale di richiedere apposita audizione del Dirigente del settore economico-finanziario del Dipartimento Tutela della Salute».