Grillini nel caos in Calabria, dopo le regionali. La posizione di Nicola Morra, il senatore ha candidamente ammesso di non aver votato per la lista Cinquestelle, ha scatenato un putiferio tra i promotori della corsa di Francesco Aiello. Alla sua coalizione sono mancate una manciata di preferenze per superare l’asticella dello sbarramento. E forse il traguardo sarebbe stato centrato, se tutti avessero remato nella stessa direzione.

 

Fuori dal Movimento

Tra i pentastellati è allora iniziata la resa dei conti. «Chi non ha sostenuto il nostro candidato si è posto fuori dal Movimento» aveva dichiarato il deputato Alessandro Melicchio già nel corso dello spoglio. E nelle ore successive un gruppo di attivisti, iscritti ad alcuni meetup della regione, ha segnalato il presidente della Commissione Antimafia ai probiviri per l’adozione dei provvedimenti del caso, mentre in rete sta circolando una petizione on line per chiederne l’espulsione.

 

Critiche alla scelta di Aiello

Dalla parte opposta però, si muovono anche gli attivisti vicini alle posizioni di Morra, rappresentanti, dicono, di un centinaio di iscritti delle cinque province. Nel corso di una conferenza stampa hanno contestato le modalità di scelta della candidatura del docente universitario, chiedendo un ritorno alle origini del Movimento. «Nulla di personale, ma è il metodo a non convincere – spiega Serena Varano, una delle organizzatrici dell’incontro con i cronisti – Aiello è stato calato dall’alto. Sulla piattaforma Rousseau è stata chiesta una semplice ratifica. Se fossero state applicate le graticole previste dallo statuto la corsa non sarebbe neanche partita». Il riferimento è all’abuso edilizio ereditato dalla famiglia nel comune di Carlopoli ma anche alla parentela scomoda con un affiliato alla ‘ndrangheta, peraltro deceduto già da diversi anni.

 

Il caso della candidata Rossella Cearra esclusa

Ci sono poi altre questioni rimaste irrisolte, per esempio quella di Vittorio Bruno. Il nostro network ha svelato il legame del padre con la loggia P2. Posizionato in testa alla lista della circoscrizione Nord, il suo nome era stato invece rigettato lo scorso anno quando tentò di candidarsi alle elezioni europee. «Misteriosamente – affermano ancora gli attivisti vicini a Morra – Rossella Cerra, votata sulla piattaforma Rousseau per essere schierata nella circoscrizione Centro, è stata esclusa dalla competizione. Ancora oggi non sappiamo perché».

 

Anche Paolo Parentela nel mirino

«Chiediamo che si faccia quanto meno un mea culpa – aggiunge Serena Varano – che vi sia un’ammissione di responsabilità». Il bersaglio principale è Paolo Parentela, coordinatore della campagna elettorale. Tra il fallimento delle amministrative di Catanzaro, la fuga di Silvia Vono ed il disastro delle regionali non ne ha azzeccata una: «Deve dimettersi da parlamentare. E il movimento deve ripartire dalla base, dall’ascolto, dai territori. La nostra delegazione parteciperà agli Stati Generali per far sentire la voce degli attivisti insoddisfatti e per chiedere di ricominciare da quei valori che ci distinguono dai partiti tradizionali».