A una settimana dal voto, la capogruppo di Forza Italia al Senato nel capoluogo al fianco del candidato a sindaco del centrodestra: «E il 13 sarò di nuovo qui per festeggiare»
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Forza Italia, che al pari degli altri partiti nazionali aderenti al progetto amministrativo dell'aspirante sindaco Valerio Donato ha rinunciato a nome e simbolo, è comunque fortemente vicina a chi ha scelto come suo alfiere in queste Amministrative 2022 nel capoluogo. Un Donato appunto pubblicamente appoggiato dalle massime espressioni forziste, fra cui in primis nella circostanza la vicecoordinatrice Anna Maria Bernini. Senatrice scesa a Catanzaro con a fianco i colleghi parlamentari calabresi Silvia Vono, Fulvia Michela Caligiuri e Maria Tripodi, in una canicolare domenica precedente a quella in cui tutti i nodi verranno al pettine con il tanto atteso voto.
Insieme a loro, per l'occasione, anche l'assessore Gianluca Gallo e il consigliere regionale Andrea Gentile. Tutti loro hanno messo in rilievo la scelta operata, che anche se assunta in un contesto locale, non è stata facile proprio nell'ottica della formazione di una coalizione mista, per così definirla, oltretutto capeggiata da un uomo di sinistra il quale non fa alcunché per dissimularlo.
Al di là di ogni considerazione, però, l'incontro, è stato moderato dal giornalista e addetto stampa del prof Donato, Bruno Mirante, il quale ha fatto iniziare il giro di interventi a quello che oggi poteva essere considerato una sorta di "padrone di casa": il presidente del consiglio comunale di Catanzaro, Marco Polimeni. Che proprio dalla Sala Concerti di Palazzo De Nobili ha sostenuto: «La decisione che abbiamo preso si basa principalmente sulle competenze e dunque, nella fattispecie, non poteva essere migliore. Perché un uomo di questa levatura costituirà una risorsa per la città».
Parole che hanno evidentemente inorgoglito Donato, il quale ha spiegato: «La disconnessione delle realtà territoriali cittadine è la causa principale della marginalità del capoluogo. In cui ci sono molte sacche di degrado, povertà e abbandono delle fasce deboli. È il motivo per cui lo scorso 27 dicembre ho chiamato gli amici giornalisti per annunciare tramite loro alla gente e a tutte le forze politiche, anche quelle culturalmente molto distanti dalla mia formazione, la volontà di candidarmi a sindaco. Intendimento condiviso persino dai dirigenti del centrodestra più marcato, a cui dico grazie, così come ovviamente ringrazio Fi».
A chiudere, infine, le considerazioni della maggiorente del partito del Cav Bernini: «Conosco bene Catanzaro. Ci sono stata tanti anni fa e ricordo uomini come don Guglielmo, Muleo e gli esponenti della famiglia Abramo. Imprenditori o uomini delle Istituzioni illuminati. E adesso sono qui per ribadire l'importanza di un'ibridazione politica che farà solo bene alla vostra città. Ci credo immensamente e sono qui per testimoniarlo. Da voi ci sono grandi potenzialità inespresse come ad esempio il porto e degli autentici tesori culturali, ma bisogna invertire la tendenza ora con a disposizione i soldi da spendere del Pnrr. Ecco perché - ha concluso - si dovranno mettere dei progetti a terra. Peccato che io non voti a Catanzaro, ma il 13 sarò in città di nuovo a festeggiare e intanto affido alla stampa l'appello al voto al prof Donato».