VIDEO | L'ex premier blinda l'alleanza con Lega e Fdi e taglia fuori il sindaco di Cosenza sul quale pesa il veto del Carroccio. Salvini rilancia: «Conquisteremo tutte le Regioni». Forzisti calabresi pronti alla fase due
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«Uniti conquisteremo una grande vittoria». Bastano cinque parole in fila per archiviare definitivamente la candidatura di Mario Occhiuto alla Regione.
Ieri, mentre le pronunciava dal palco di piazza San Giovanni a Roma, Silvio Berlusconi non pensava certo al sindaco di Cosenza; intendeva, piuttosto, riaffermare l'unità del centrodestra rinnovato e blindare l'alleanza in vista di tutti i prossimi appuntamenti elettorali.
«Oggi – ha detto l'ex premier – i nostri numeri sono aumentati. Siamo sicuri di vincere tutte le prossime elezioni regionali: domenica in Umbria e poi in Emilia, Campania e Calabria. Per vincere siamo tutti indispensabili».
Il caso Calabria – e non poteva essere altrimenti – viene toccato di sfuggita, ma gli effetti degli enunciati del cavaliere riguardano da vicino proprio Occhiuto.
No simbolo
Perché l'abbraccio di Berlusconi a Salvini e Meloni esclude a priori la possibilità che il sindaco bruzio possa essere il candidato del centrodestra e perfino quella di ottenere il simbolo di Forza Italia. Sul punto, la Lega è stata fin troppo chiara: no a Occhiuto. E dunque Berlusconi – malgrado i propositi iniziali («parlerò a Salvini») – non potrà riproporlo ai ritrovati alleati. Né potrà autorizzare corse solitarie del suo partito, magari in contrapposizione proprio con Lega e Fdi.
Per l'ex presidente del Consiglio la priorità è salvaguardare l'unione del centrodestra; figuriamoci se potrebbe metterla in discussione per dare disco verde a Occhiuto. Con questa scelta, Berlusconi mette così ai margini anche l'area moderata del suo partito, che da tempo avverte circa i rischi di finire sotto l'ala di Salvini o della destra-destra e di snaturare i valori moderati di Fi.
Carfagna e Occhiuto
Significa che la fortuna della vicepresidente della Camera Mara Carfagna è in fase calante, così come quella degli animatori della sua corrente, tra cui lo stesso Occhiuto, il fratello Roberto e la coordinatrice calabrese Jole Santelli. La scelta di Berlusconi rafforza quindi i progetti di Salvini, che ha bisogno anche dei voti di Fi per dare l'assalto all'esecutivo giallorosso: «Vince la squadra, non si vince mai da soli», ha ribadito ieri l'ex ministro dell'Interno. Che fissa l'obiettivo da raggiungere, cioè conquistare tutte le Regioni: «Italiani, su la testa: le vinciamo tutte e il governo va a casa».
Fallimento
È quindi destinato a fallimento il tentativo del coordinamento calabrese di ottenere il simbolo di Fi. I forzisti ancora fedeli a Occhiuto avanzeranno la richiesta comunque, per dimostrare di essere andati fino in fondo alle determinazioni del gruppo dirigente regionale. Ma, una volta incassato il no ufficiale di Berlusconi, inizierà la fase due, ovvero il lavoro per la scelta del nome alternativo da sottoporre agli alleati. E Occhiuto? Gli rimarranno solo due strade: la candidatura da indipendente o il ritiro dalla corsa.