L’esponente Pd di Catanzaro, Alessia Bausone, chiede le dimissioni del segretario provinciale del partito Gianluca Cuda. E lo fa con un durissimo intervento nel quale stigmatizza quella che a suo dire è «l’incuria e l’inefficienza gestionale» che caratterizzerebbe la guida dei democrat catanzaresi.

 

Ecco il testo integrale della presa di posizione di Bausone:
«Si sta avvicinando il primo compleanno della segreteria provinciale a guida Cuda, eletto (all’interno del partito) lo scorso 28 novembre con 3440 voti, pari al 95,58%. Una maxi-convergenza sul suo nome che lo investiva della grande responsabilità di riportare in auge un partito provinciale fino ad allora narcolettico a causa dell’incompatibilità a ricoprire la carica in cui si era ritrovato a versare il suo predecessore perché chiamato a presiedere la Provincia di Catanzaro dopo appena un anno dalla tanto agognata elezione a segretario.
Dal “Partito trampolino” del 2013, quindi, al “Partito topolino” del 2018 il passo è stato assai breve. Oggi la Federazione provinciale del Partito Democratico di Catanzaro è marginalizzata, ridotta ai minimi termini percentuali quanto a peso elettorale e politico, alienata rispetto alle federazioni di tutta Italia, senza organismi correttamente funzionanti e con riunioni di direzione che vedono protagonisti maschi attempati legati tra loro più da antico livore che da identità e condivisione partitica.
Un Partito provinciale lasciato all’incuria, alla palese inefficienza gestionale che priva il territorio e i circoli di riferimenti politici veri e non in grado di fare proposte politiche incisiva, né di celebrare congressi cittadini.
Ora queste “assemblee di zona” lanciate per dare parvenza di democraticità al congresso regionale, nel catanzarese hanno il pregnante odore di un’ipocrisia già vissuta.
I circoli sono stati intesi fin d’ora dal notabilato partitico come comitati elettorali e non come luogo di incontro e pulsione dell’azione politica, mentre i segretari di circolo ora diventano meri figuranti in un più ampio teatrino precongressuale che, come Cuda l’anno scorso, promette di cambiare tutto per non cambiare assolutamente nulla.
Agli amici dei “Laburisti Dem” che dicono che l’Assemblea Provinciale ha esaurito il suo compito, rispondo che quel compito non lo ha mai iniziato. Si è lasciata la gestione anche ordinaria del Partito ad una Direzione che di recente, per ben tre volte, è stata convocata a vuoto. Le discussioni, le trattative, le decisioni in merito alle ultime elezioni provinciali sono state gestite da tre persone che si auto-proclamano rappresentative del Partito, quando, al massimo, possono solo detenere il Logo, ma non possono appropriarsi dell’entusiasmo dei giovani, dell’impegno delle donne e della forte voglia di rinnovamento alla quale reagiscono come gatti in una vasca da bagno.
Questa gestione pagliaccesca del Partito democratico catanzarese è diventata come una barzelletta che dura troppo, non fa più ridere. Cuda si dimetta e liberi il Pd dalle catene della sua “sveviana” inettitudine o ci dimostri che i 3440 tesserati che lo hanno votato lo sostengono ancora».