«La buona amministrazione paga sempre. Buon lavoro a Giuseppe Falcomatà che gli elettori reggini hanno confermato alla guida della città e che adesso potrà continuare quel percorso amministrativo di rilancio e riscatto avviato nel primo mandato insieme al Pd che era e resta punto fermo della coalizione».

 

Lo dichiara il commissario regionale del Pd della Calabria Stefano Graziano.

 

«L'esito odierno dei ballottaggi, che vede le affermazioni di Falcomatà a Reggio Calabria, di Voce a Crotone e Lo Polito a Castrovillari, oltre a premiare la buona amministrazione e le proposte serie, dovrebbe indurre l'attuale maggioranza regionale ad abbandonare definitivamente l'arroganza e la presunzione che hanno caratterizzato i trascorsi primi nove mesi di governo. Il risultato di Reggio rappresenta, inoltre, un dato di indubbia valenza anche nazionale».

 

È quanto dichiara il Capogruppo Pd in consiglio regionale, Domenico Bevacqua.

 

«Con questo voto – aggiunge – i calabresi hanno pronunciato un No netto alle menzogne della Lega e hanno espresso un segnale chiaro in merito all'assenza di interlocuzione con i territori che ha contraddistinto l'azione della giunta a guida Santelli. Gli spot, l'improvvisazione, la forzatura delle regole e le regie a distanza si sono dimostrate per quello che sempre sono state: fumo negli occhi e incapacità di comprendere che l'autosufficienza chiusa in sé stessa non porta lontano, specie quando non ha progetti e obiettivi concreti per il miglioramento della vita dei cittadini».

 

«Non intendo, peraltro – dice ancora Bevacqua – ignorare la lezione che viene da un risultato come quello di Crotone dove la meritata vittoria di un candidato espressione della società civile dimostra come il Pd si sia colpevolmente attardato a non superare le ambiguità presenti, le quali hanno impedito di favorire processi di aggregazione e di guida dei processi politici. Superare certe logiche sarà un passo ulteriore per consentire al Pd di chiudere definitivamente un ciclo e di aprirne uno nuovo, senza più timidezze».