Amministrative

Ballottaggi, mentre il centrodestra fa i conti con le divisioni interne il centrosinistra si gioca le sue carte a Vibo

I malumori nella coalizione di governo regionale rischiano di spianare la strada a Romeo, facendole perdere l'unica città in cui era al potere. A Montalto e Gioia si gioca invece un derby che si ripercuoterà sul futuro delle alleanze

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di Massimo Clausi
19 giugno 2024
06:15
Roberto Occhiuto e Francesco Cannizzaro. A sinistra i candidati impegnati ai ballottaggi a Vibo, Gioia e Montalto
Roberto Occhiuto e Francesco Cannizzaro. A sinistra i candidati impegnati ai ballottaggi a Vibo, Gioia e Montalto

Siamo entrati nella settimana decisiva del turno di ballottaggio per le amministrative. In Calabria sono tre i centri chiamati a questo secondo turno elettorale: Montalto Uffugo, Vibo Valentia e Gioia Tauro. Si tratta di tre centri niente affatto banali visto che uno è capoluogo di provincia e a lungo uno dei centri del potere di Forza Italia, le altre due città hanno un ruolo strategico per la Calabria.

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Le amministrative sono amministrative e quindi è difficile tirar fuori indicazioni politiche generali, ma se proprio volessimo tirare fuori un senso a questo turno elettorale è che Roberto Occhiuto dovrebbe guardarsi innanzitutto dagli amici ché i nemici praticamente lavorano per lui. Il primo dato che balza agli occhi, infatti, è che il centrosinistra parteciperà solo alla contesa di Vibo Valentia. Nelle altre due realtà si limiterà sostanzialmente a fare da spettatore, profilandosi piuttosto un derby tutto interno al centrodestra.


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Questo è particolarmente vero a Montalto dove il turno di ballottaggio vedrà contrapposti il farmacista Biagio Faragalli, che fa parte della struttura dell’assessore regionale forzista Gianluca Gallo e Mauro D’Acri, sostenuto invece da Fratelli d’Italia. Ancora più fluida la situazione a Gioia Tauro dove le sfidanti sono civiche, ma con Simona Scarcella fortemente voluta dal coordinatore regionale Francesco Cannizzaro e che dovrà vedersela contro Mariarosaria Russo che ha appena siglato l’apparentamento con Rosario Schiavone che porta in dote un bel 18%, ma soprattutto una lunga militanza prima in Alleanza Nazionale e poi in FdI ( si tratta dell’unico apparentamento registrato nei tre Comuni). Certo una sconfitta della Scarcella sarebbe una battuta d’arresto per la forza elettorale del deputato reggino che finora è sembrata incontenibile.

Sarebbe sbagliato quindi pensare per il centrodestra ad una situazione win to win perché dietro la contesa amministrativa si celano divisioni interne al centrodestra che rischiano di avere un effetto valanga se guardiamo, tanto per fare un esempio, al prossimo rimpasto di giunta regionale che gli alleati aspettano da tempo e alla posizione di Occhiuto sull’autonomia differenziata che la Lega di certo non può prendere di buon grado.

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E il centrosinistra? Si gioca le sue carte sostanzialmente solo a Vibo dove ha candidato un suo storico esponente come Enzo Romeo, già presidente della Provincia. Il Pd qui alle amministrative si è fermato al 9,9 che sommato però alla lista civica di Romeo, Centro Studi, fa un bel 18%. È evidente che il pallino della partita di Vibo è tutto nelle mani dei centristi che presentavano come candidato il penalista Francesco Muzzopappa. Anche qui quindi torna il tema delle divisioni a destra visto che nella coalizione dell’avvocato figurano partiti che a livello regionale sostengono Occhiuto come Azione e soprattutto Noi Moderati. Qui sta il vero paradosso visto che il partito di Lupi alle Europee ha stretto un accordo organico con Forza Italia arrivando a presentare liste comuni, mentre a Vibo i due partiti si sono contrapposti. Molto ha pesato poi la strana vicenda di Maria Limardo candidata sfilata poi all’ultimo momento senza una spiegazione chiara. Alla fine si è preferito il giovane dirigente del Dipartimento Lavoro della Regione, Roberto Cosentino. In tutti e tre i casi un centrodestra coeso avrebbe consentito di ottenere vittorie facili, ma nel gioco delle candidature ha pesato lo scarso dialogo fra gli alleati o, se vogliamo, la bulimia di Forza Italia.

Il centrosinistra spera di vincere a Vibo ovviamente dopo aver sbancato al primo turno Corigliano Rossano. In questo modo controllerebbe tutte le grandi città della Calabria da dove potrebbe ripartire per costruire un’alternativa al centrodestra regionale. Guarda con attenzione anche a Gioia Tauro dove ci sono pezzi della sinistra che non sono stati rappresentati in questo turno elettorale e che, in parte, hanno deciso di sostenere la Russo (basti pensare all’ex sindaco Aldo Alessio). Ma soprattutto deve guardare ancora una volta al civismo per allargare il famoso campo largo anche per l’irrilevanza algebrica del M5s alle consultazioni locali. L’altro aspetto su cui puntare è la tenuta degli altri alleati in particolare di Avs che è stata la vera sorpresa di queste Europee. Bisogna però vedere se il risultato è figlio della scelta di candidati azzeccati ed evocativi come Lucano o la Salis o di una vera condivisione da parte dei calabresi di una piattaforma politica.

Giornalista
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