Silenzio dai rispettivi partiti dopo la lite tra la presidente dell’Anci Calabria e la deputata del Carroccio, entrambe probabili candidate per Bruxelles. Proprio la campagna acquisti del partito di Salvini, con il passaggio del consigliere regionale Mattiani, potrebbe aver fatto saltare gli equilibri
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Qual è la posizione del centrodestra calabrese sull’autonomia differenziata? Quella di Rosaria Succurro o quella di Simona Loizzo? Il giorno dopo il grande scontro fra due delle donne più rappresentative della coalizione, il Pd prova ad incunearsi nelle contraddizioni dei suoi avversari politici. Per i dem le dichiarazioni della Succurro sono «ulteriore dimostrazione delle spaccature dei dubbi azzurri, già ben rappresentanti dalle incertezze del governatore Occhiuto che, dietro lo slogan “no money no party”, ha provato a giustificare una posizione indifendibile che di fatto ha svenduto la Calabria».
In effetti la spaccatura è qualcosa di clamoroso visto che finora il centrodestra non aveva mai mostrato segni di crepe interne, al netto di qualche mal di pancia di FdI che si è limitato però ad un giorno solo di polemica. Qui lo scontro è stato duro, soprattutto per i toni usati dalla deputata leghista che ha consigliato alla Succurro di commentare il tennis piuttosto che la politica. Frasi che difficilmente possono aprire la strada ad una mediazione politica.
Il giorno dopo la rissa dai partiti delle due protagoniste non è arrivato nessun commento, così come nessun commento è arrivato dal presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, che sull’autonomia differenziata si è sempre detto possibilista con l’ormai famoso slogan “no money, no party”. Dall’entourage del presidente, però, circola l’indiscrezione di un cambio di strategia sul tema del governatore che sta toccando con mano quanto la riforma sia invisa dai sindaci. Il problema è che sono gli amministratori locali gli unici in questo momento in grado di mobilitare voti considerando la fine dei partiti.
All’orizzonte ci sono le Europee che per Forza Italia più che un appuntamento elettorale è una sfida per la sopravvivenza. In Calabria, poi, assume un valore particolare per l’obiettivo, ampiamente dichiarato dai vertici regionali del partito, di doppiare o quasi il dato nazionale. Allora in questo contesto avere i sindaci contro non è affatto opportuno. Soprattutto per Rosaria Succurro. La presidente di Anci regionale, della Provincia di Cosenza nonché sindaco di San Giovanni in Fiore si è già detta pronta a candidarsi alle Europee in quota rosa. Un eventuale isolamento da parte dei sindaci significherebbe un handicap non da poco.
Il caso vuole che anche Simona Loizzo è data per candidata alle Europee, in ticket con l’europarlamentare uscente Aldo Patricello che poi è il vero mal di denti per Forza Italia. L'europarlamentare è appena passato dagli Azzurri alla Lega, portando con sé un bel bagaglio di voti che ad Occhiuto sarebbero serviti come il pane.
Proprio la campagna acquisti della Lega (che ha preso anche il consigliere regionale Giuseppe Mattiani) ha fatto saltare un po’ gli equilibri fra i due partiti. Lo scontro che tutti pronosticavano si sarebbe aperto dopo il voto è stato, di fatto, anticipato in Calabria con rapporti sempre più tesi. La scommessa è capire chi fra i due partiti arriverà primo: Lega o Forza Italia? Adesso, sulle Europee, è guerra aperta.