Va avanti in Senato il dibattito sul Ddl Calderoli incentrato sull’autonomia differenziata. Poco fa è intervenuto in aula Nicola Irto, segretario regionale del Pd calabrese e unico senatore di opposizione eletto al Senato (l’altro come abbiamo già scritto è Scarpinato (M5s) siciliano d’origine). Nessun intervento, invece, è stato al momento svolto in aula dai senatori calabresi che fanno parte della maggioranza.

Irto nel suo intervento è stato molto duro, rivolgendo anche un appello a Calderoli. «Lei in questi mesi è stato molto presente in Senato, in aula e nelle commissioni. Certamente su questo provvedimento ci ha messo non solo la faccia ma anche il nome. L’ultima volta lo aveva fatto sulla legge elettorale che lei stesso ha poi definito come tutti sappiamo (una porcata, ndr). Questa volta è riuscito ad andare oltre».

Irto ha poi contestato il provvedimento sia sul piano economico sia su quello politico. Restando al primo punto, il senatore calabrese ha ricordato che «un dato che ci inquieta e ci scuote tutti in profondità è quello legato alla fuga dei giovani che negli ultimi 16 anni hanno lasciato il Mezzogiorno: sono circa 900 mila, un quarto dei quali laureati. E ancora, la mobilità sanitaria nel 2022 ha oltrepassato in Italia i 4,3 miliardi. L’aspettativa di vita al Sud è di 4 anni inferiore rispetto a quella dei cittadini del Nord». Dati abbastanza conosciuti ma che per Irto mettono a rischio l’unità del Paese. Ricorda Sandro Pertini, Irto, quando sosteneva che la questione meridionale non è roba che interessi solo le regioni del Mezzogiorno, ma è una questione nazionale che per risolversi deve essere presa in carico da tutti. Secondo l’esponente dem questo governo sta facendo il contrario lasciando al suo destino il Mezzogiorno per assecondare Salvini che «evidentemente non ha dimenticato le sue origini e sta portando il Paese su un crinale pericoloso».

Il senatore poi ricorda che le opposizioni avevano presentato oltre 300 emendamenti, ma sono stati tutti bocciati «anche quelli - ricorda - che cercavano di mettere in sicurezza dall’autonomia differenziata settori vitali come sanità e istruzione».

«Con questo Ddl e una buona dose di falsità politica - ha detto Irto - il governo di centrodestra, allergico alla storia e all'unità nazionale, impone uno strumento per depredare il Sud, facendolo passare per inferiore, arretrato e perduto. Chi nasce al sud non può essere meno fortunato di chi nasce altrove. È inaccettabile e diremo no in tutte le forme possibili. Insieme a noi lo diranno tutti i cittadini, da Aosta a Siracusa, che ritengono inaccettabile un provvedimento del genere. Il governo e la sua maggioranza stanno ponendo le basi per un nuovo e pericoloso terreno di scontro su temi delicatissimi, a partire dalla sanità e dalla scuola pubblica. Con l'autonomia differenziata, infatti, si andrebbe a determinare una divaricazione insanabile, ingiusta e imperdonabile, proprio a discapito dell'eguaglianza nei diritti».