«Domani, in occasione della riunione della Conferenza dei capigruppo in programma a palazzo Campanella, porremo nuovamente all’attenzione del Consiglio regionale il tema dell’autonomia differenziata. Un passaggio urgente e indifferibile dopo l’approvazione della riforma targata Lega che ha spaccato il Parlamento e, adesso, rischia di dividere in due il Paese». Ad affermarlo, tramite una nota stampa, sono i consiglieri del gruppo del Pd che sottolineano la «necessità di un passaggio in Consiglio per fare in modo che si possano assumere iniziative concrete per fermare l’autonomia e per fare in modo che ogni forza politica si assuma, senza ambiguità, le proprie responsabilità davanti ai calabresi».

«Il dibattito politico seguito all’approvazione della legge Calderoli – prosegue la nota dem – è stato contrassegnato da una confusione generale che è inaccettabile. Forza Italia non può continuare ad applicare la politica dei due forni a nascondersi dietro la non partecipazione al voto alla Camera, dopo che i suoi leader hanno approvato ogni singolo passaggio dalla riforma, a partire dal suo avvio in Conferenza Stato-Regioni. Adesso è arrivato il momento della verità e il governatore Occhiuto deve riferire in Aula quali sono le sue reali intenzioni per il futuro, così come dovrà fare il presidente Mancuso e gli altri partiti di centrodestra. Né può essere sufficiente a tutelare i diritti del Sud la cabina di regia di cui ha parlato Tajani. Serve bloccare la riforma assumendo tutte le iniziative possibili: dal referendum abrogativo all’iniziativa per l’impugnazione della legge davanti alla Corte costituzionale».

«Come Pd siamo stati chiari ad ogni livello – concludono i dem – e pertanto proporremo una mozione che sarà sicuramente condivisa dagli altri gruppi di minoranza come avvenuto in precedenza e che ci auguriamo che in quest’occasione, venga condivisa dall’intera Assemblea. Una mozione con la quale chiederemo che il Consiglio dia mandato alla giunta e al suo presidente Occhiuto di attivarsi per impugnare la legge inopinatamente approvata in Parlamento in un clima di divisione e senza neanche gli opportuni approfondimenti sui Lep e sulle effettive conseguenze della riforma in settori delicati come quello della sanità. Il tempo degli slogan ad effetto è finito: chi davvero è contro questa sciagurata riforma che introduce di fatto la secessione, da sempre inseguita dalla Lega, lo dica con chiarezza e sia pronto ad assumere iniziative coerenti e a tutela dei cittadini delle Regioni del Mezzogiorno».