«Con le Camere chiuse dopo l’approvazione della pessima legge di bilancio che prevede la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep) con Dpcm, anziché con legge ordinaria, è iniziato il tour di propaganda a favore dell’autonomia leghista spacca Italia del ministro Calderoli. Non pago della pessima norma approvata, che mette a rischio i diritti universali nel Mezzogiorno e in tutte le aree interne e di montagna del Paese, Calderoli ha anche accelerato con la presentazione di un ddl mai trasmesso alle Conferenze Stato Regioni e Unificata dimostrando ancora una volta il disprezzo della destra anche verso la concertazione istituzionale».

Così Francesco Boccia, senatore del Partito democratico in merito al decreto sull’autonomia differenziata firmata dal ministro leghista Calderoli che oggi è stato a Catanzaro dove ha incontrato il presidente Roberto Occhiuto.

«Nel ddl, così come confermato anche oggi a Catanzaro – attacca Boccia - Calderoli torna sul luogo del delitto che ha già fatto tanti disastri dal 2009 in poi. L’esaltazione della spesa storica. Inspiegabile e ingiustificabile è il comportamento degli alleati della Lega che torna al punto di partenza di 15 anni fa: spesa storica che cristallizza le differenze, residui fiscali che non sono citati ma emergono nell’impianto del ddl e, quel che appare più grave, è la totale umiliazione del ruolo del Parlamento sia per la definizione dei Lep che devono garantire diritti universali come scuola, sanità, trasporti e assistenza, sia nelle intese».

«Il Pd farà le barricate – continua il senatore dem - e non consentirà la distruzione del Paese. A Calderoli, che continua a narrare un Paese che non c’è, consigliamo di vivere un po' di più il Mezzogiorno e le aree interne e scoprirà le tante eccellenze nate nonostante la scarsità di risorse e la forte volontà di crescita che dev’essere garantita da investimenti già programmati con il Pnrr».

«Il Ministro – conclude Boccia - anziché dare lezioni di efficienza con una patente che non ha, consigliamo di concentrarsi sui disastri fatti da Regione Lombardia guidata dalla Lega nella sanità ed eviti almeno nella propaganda al sud di utilizzarla come modello, visto che proprio dal Sud abbiamo accompagnato centinaia di medici e infermieri volontari per aiutare i colleghi lombardi dopo il disastro politico dei compagni di partito di Calderoli».