«Il presidente Occhiuto, al termine del dibattito in Consiglio regionale da noi richiesto, ha giustificato il suo voto favorevole per l’Autonomia Differenziata in Conferenza Stato-Regioni in maniera davvero particolare. Praticamente Occhiuto ha affermato che si tratterebbe di uno scherzo, perché in realtà non ci sarebbero le risorse per realizzarla. Adesso il presidente Occhiuto deve soltanto dirlo a Calderoli».

Leggi anche

È quanto dichiara il capogruppo Pd Mimmo Bevacqua che così prosegue: «È chiaro a tutti che la proposta Calderoli è divisiva, rischia di aumentare le distanze tra Nord e Sud del Paese e sicuramente non può rappresentare una priorità per l’agenda politica nazionale. Ci sono ben altre emergenze da affrontare in Italia e in Calabria, a cominciare dall’utilizzo delle risorse del Pnrr, ultima occasione che abbiamo per dare una speranza di sviluppo al Sud e migliorare servizi essenziali come sanità, istruzione e trasporti. Su questi temi dovrebbe essere concentrata la politica e su questo dovremmo unire le nostre forze. Attualmente un cittadino del Nord costa allo Stato 17mila euro all’anno, in termini di spesa pubblica per servizi, mentre un cittadino del Sud13mila euro. Soltanto per riequilibrare la spesa pubblica nazionale servirebbero 78 miliardi di euro. Altro che autonomia differenziata. Occhiuto, se davvero vuole tutelare gli interessi e i diritti della Regione che governa, deve impegnarsi per trovare una soluzione di mediazione tra le esigenze della Calabria e la volontà del governo nazionale».

«Non possiamo certo permettere – prosegue Bevacqua - che le deleghe, o ancor peggio le risorse, siano stabilite tramite una trattativa privata tra governo e le Regioni, con il Parlamento a fare da spettatore o, al massimo, ad esprimere semplici pareri. Trattandosi di una proposta indifendibile in Calabria, il presidente Occhiuto, che pure l’ha votata, ha provato ieri a depotenziarne l’impatto mediatico. Francamente, ci attendevamo motivazioni più convincenti a sostegno della sua posizione politica e una difesa dei diritti della Calabra e delle Regioni meridionali, all’interno delle quali cresce lo stato di tensione attorno a quella che viene vista come un’ennesima penalizzazione. In ogni caso – conclude Bevacqua – noi continueremo a opporci a questo scempio legislativo e sociale in tutte le sedi per evitare ripercussioni gravissime sulla vita dei cittadini e delle famiglie del Sud. E non pensiamo proprio che il ministro Calderoli e la Lega stiano scherzando».

«Discussione sbrigativa con tempi strozzati»

Preoccupazione è stata espressa anche da Amalia Bruni, capo del Gruppo Misto in Consiglio regionale: «Le nostre preoccupazioni erano più che fondate, siamo riusciti a discutere di Autonomia differenziata solo perché lo abbiamo chiesto da mesi e a gran voce e per la delicatezza del tema e l’importanza ci saremmo attesi un consiglio dedicato e non un consiglio in cui questo tema è stato posto al sesto punto dell’Odg. D’altronde per il presidente Occhiuto deve essersi trattato di una banalità visto che ha scelto di andare a rappresentare la Calabria senza neppure ascoltare i calabresi, come ha fatto in tante altre occasioni, ritenendo che la discussione fosse un momento inutile e che facesse perdere solo del tempo».

Bruni comunica pure di aver «chiesto al Consiglio, a nome dell’opposizione, un atto di indirizzo in merito alle potenzialità/opportunità del regionalismo differenziato in Calabria da inviare al presidente del Consiglio regionale per dare impulso alle commissioni consiliari, per avviare concordemente un percorso di ampio confronto con le parti sociali, l’Upi, ANCI, le associazioni e rappresentanze del mondo del lavoro e delle imprese. Ma anche su questo il Centrodestra ha detto no.

Solo un dibattito formale, senza votazione, senza un provvedimento, senza prendere posizione. Nulla di nulla. Forse un caso unico finora in tutta Italia. Hanno svenduto i motivi e i diritti della Calabria in nome di altro, politica, spartizione di potere, fedeltà alla maggioranza di governo e non ai diritti della nostra terra. Una mancanza di rispetto per tutti i calabresi. È sempre la solita storia, un uomo solo al comando».

«Noi riteniamo - Bruni continua - che l’Autonomia debba essere unitaria, non differenziata. E poi bisogna, una volta per tutte fare chiarezza su questo punto, L'autonomia differenziata si chiede, si contratta e si sottoscrive tra lo Stato e la singola regione. Le regioni che, vuoi per spesa storica, vuoi per compartecipazione, sono in condizioni di garantire la copertura dei LEP attivano l'Autonomia Differenziata. Le regioni che non sono nelle condizioni di coprire i costi dei LEP non possono dare corso all’Autonomia Differenziata. Intendo dire che non siano in presenza della riforma del titolo V che nonostante le sue storture è stato applicato in tutte le regioni. Ecco che insistere senza avere la disponibilità delle risorse, comunque necessarie per tutelare le regioni più deboli è un vero e proprio inganno. È abbastanza strano che Occhiuto e Zaia abbiano la stessa posizione su questo provvedimento, solo che sulla base di quello che abbiamo detto è logico che Zaia sia d’accordo, non che lo sia anche il nostro Presidente che spesso parla delle macerie che ha trovato, questa proposta di Autonomia sarebbe la tomba sulle macerie».