VIDEO | Il leader di Forza Italia nella sua pillola del giorno pubblicata sui social parla di sanità e fa riferimento alla situazione calabrese. «Chi vive al Sud deve avere gli stessi diritti di chi vive al Nord» (ASCOLTA L'AUDIO)
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La sanità al centro della pillola odierna pubblicata questa mattina sui canali social di Silvio Berlusconi. Focus sulle «tante cose che non funzionano», proposte per il futuro e uno sguardo anche alla situazione in Calabria, dove il governatore azzurro Roberto Occhiuto ha chiuso un accordo per far arrivare negli ospedali della regione circa 500 medici cubani. Una scelta che ha fatto molto discutere, alzando una vero e proprio polverone di polemiche e accuse, e che oggi riceve la "benedizione" del leader di Forza Italia.
«Ci sono molte cose che non funzionano, nel nostro sistema sanitario - esordisce Berlusconi nel suo post, pubblicato su Facebook e Instagram -. Innanzitutto, le liste di attesa per una visita o per un intervento sanitario sono troppo lunghe e sono davvero inaccettabili. Ci sono differenze profonde fra una regione e l'altra, così da costringere molti malati a lunghi viaggi per trovare cure immediate e migliori. C'è anche una scarsa valorizzazione dei medici e del personale sanitario, sottoposto a pesanti sacrifici, come si è visto nelle fasi più acute della pandemia. Mancano molti medici di famiglia e quelli che ci sono, sono sovraccarichi di lavoro e non riescono a garantire l'assistenza medica di base».
E ancora: «Non è facile, per chi governa, risolvere questi problemi perché, come ho detto, mancano troppi medici, anche perché la nostra Costituzione attribuisce gran parte delle responsabilità in materia sanitaria non allo Stato nazionale ma alle singole regioni. Ma i cittadini italiani hanno tutti gli stessi diritti, in ogni regione. Chi vive al sud, dove sono maggiori le difficoltà, deve avere gli stessi diritti di chi vive al nord».
Quindi il riferimento alla situazione calabrese: «E proprio per questo il nostro bravo governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, ha dovuto chiamare in Italia centinaia di medici di altri Paesi. Per questo il nostro governo si occuperà a fondo della materia sanitaria, verificando che i livelli necessari di assistenza siano garantiti in tutto il nostro Paese, in collaborazione con le regioni ma se necessario intervenendo anche con commissari o con altri strumenti sostitutivi, laddove i problemi non vengano risolti in fretta, perché tutti gli italiani hanno diritto a efficaci e tempestive cure mediche, in strutture pubbliche o private convenzionate e adeguate».
«Oggi questo è davvero un diritto solo teorico, ma noi faremo di tutto per renderlo effettivo. E valorizzeremo, anche nelle remunerazioni, la professionalità dei medici e degli infermieri», conclude Berlusconi con l'invito a recarsi alle urne il 25 settembre.