Con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, trasmessa per conoscenza anche al capogruppo dei ‘Democratici Progressisti’, consigliere Giuseppe Giudiceandrea, Arturo Biva spiega i motivi della sua decisione di rientrare nelle funzioni di presidente della Commissione regionale antidrangheta e ritirare l'autosospensione: «Dopo un’attenta riflessione sulle notizie giornalistiche che hanno riguardato la mia persona e che mi avevano indotto a sospendere la mia attività di Presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, sono arrivato alla determinazione di riprendere appieno la mia attività e di dare seguito ad alcune importanti iniziative legislative che non possono subire ulteriormente ritardi».

 

Bova ritira l'autosospensione: i motivi

«Mi riferisco – si legge ancora - in particolar modo, all’iter della proposta di legge cosiddetta “anti ‘ndrangheta”, e agli importanti provvedimenti in essa contenuti per il contrasto al fenomeno mafioso e, più in generale, alle diverse forme di manifestazione della criminalità organizzata. Penso ai rimedi che adotteremo per contrastare i gravi fenomeni della degenerazione del gioco d’azzardo, del caporalato, degli aiuti alle vittime di mafia, del riuso sociale dei beni confiscati, del sostegno alle iniziative per sottrarre i minori dai contesti criminali, del sostegno alla scuola e alle altre agenzie educative nella formazione della coscienza anti mafiosa, e così via.

 

Non posso non tener conto dell’appello pubblico lanciato da alcuni testimoni di giustizia che, oltre a manifestarmi solidarietà, hanno evidenziato l’importanza dell’approvazione della suddetta legge. Così come non posso ignorare l’invito pubblico formulato dal mio gruppo consiliare (Democratici Progressisti) di riprendere senza indugio alcuno la mia attività di Presidente della Commissione. Con la certezza che la nostra collaborazione e condivisione di intenti – conclude- saprà sempre rafforzarsi».