Un bambino in braccio al sindaco Falcomatà accende le luci dell’albero di Natale ad Arghillà. Nella piazzetta di Modenelle, una delle più periferiche di Reggio Calabria. Una piazza che fino a qualche mese fa era una discarica a cielo aperto nel cuore del quartiere dormitorio. Eternit, materiale di risulta e sanitari riempivano la piazza ed invadevano la carreggiata, quasi ostruendo il percorso alle macchine in transito.

 

Oggi la piazza è stata bonificata con 120mila euro del bilancio comunale e al suo centro campeggia un albero di Natale che si è illuminato al culmine di un momento di festa che ha visto raccogliersi in piazza tutto il quartiere. Insieme al sindaco, l’assessore al Bilancio Irene Calabrò e il procuratore della Repubblica Gaetano Paci, che non è voluto mancare all’appuntamento.

 

«Mi fa molto piacere potere partecipare a questa gioia collettiva - ha detto Paci – e voglio approfittare di questa occasione per dire a questa parte della città che la Procura della Repubblica non fa solo attività di repressione, non si occupa solo di mettere in carcere chi pur deve andare in carcere quando commette gravi fatti di reato, ma tutela i diritti dei più deboli che non hanno altra possibilità che quella di rivolgersi alla legge e non devono essere costretti ad andare a chiedere favori ai mafiosi e agli ‘ndranghetisti». Più diretto di così non poteva essere il messaggio del Procuratore che ha voluto essere in mezzo alla gente di quella piazza che molte volta ha attraversato per recarsi al carcere di Arghillà.

 

Accendere le luci dell’albero di Natale in quella piazza non ha rappresentato soltanto un momento di festa, ma un momento dalla forte carica simbolica. Un segno di speranza che vuole ridare fiducia nella legalità e nelle Istituzioni a chi da troppo tempo l’ha smarrita, sentendosi abbandonato al proprio destino. Ad una periferia dura e smarrita che è balzata agli onori delle cronache, anche nazionali, soltanto per degrado, fatiscenza o recrudescenze di attività criminali.

 

«Fino a poco tempo fa questo era un non luogo – ha detto Falcomatà – e non potevamo più permetterlo e non se lo poteva permettere un quartiere che paesaggisticamente è uno dei più belli della città. Questo momento di festa - ha detto ancora - rappresenta la fine di un percorso avviato con il tavolo permanente per Arghillà costituito dall’Amministrazione insieme alle associazioni del territorio e ai rappresentanti delle Forze dell’ordine. Dopo la bonifica della piazzetta di Modenelle, intitolata a don Italo Calabrò proseguiremo, attraverso 200mila euro già inseriti all’interno dei Patti per il Sud alla riqualificazione della zona anche attraverso la costituzione di impianti sportivi all’aperto. La piazza deve diventare punto di incontro per i cittadini e le famiglie».

 

Riccardo Tripepi