"Forza Italia voleva candidare un imprenditore dei liquori mentre noi volevamo le primarie e non avevamo preclusioni per nessuno". Antonio Gentile, coordinatore calabrese di Ncd, svela i retroscena sulla trattativa interna al centrodestra che ha portato alla rottura dell'alleanza, e alla scelta di Wanda Ferro.


"Il gruppo dirigente della Calabria è come se fosse una setta, autoreferenziale e incapacedi rappresentare una comunità - ha aggiunto Gentile - ha ragione la Ferro quando dice che le ho riferito davanti a Verdini che non avrei mai trattato con la dirigenza locale. Dimentica però di aggiungere che quello stesso gruppo non voleva la sua candidatura. (...) Con questo modo inconsistente di fare politica non vogliamo più avere rapporti e agli organi di informazioni chiediamo un'operazione verità".


"Nico D'Ascola ha detto che se vinceremo le elezioni - conclude - daremo la presidenza del Consiglio regionale al Pd, la presidenza della commissione consiliare più importante a Forza Italia, e tutte le commissioni di controllo ai 5stelle: tutto ciò significa separare il governo dalle istituzioni, ed è indice di buona politica".