La deputata e coordinatrice regionale di Forza italia ha presentato un esposto in Procura in relazione alle "indagini private" che il senatore cinquestelle avrebbe svolto registrando Giuseppe Cirò, ex capo della segreteria di Mario Occhiuto. Adesso lo scontro istituzionale imbarazza il Parlamento
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Finisce in Procura uno scontro istituzionale che è destinato ad avere ampia eco nei prossimi giorni. Il vicepresidente della Commissione nazionale antindrangheta Jole Santelli ha presentato un esposto in Procura contro il presidente dello stesso organismo Nicola Morra dopo le denunce mosse attraverso la stampa.
«Stamani mi sono recata alla procura della Repubblica di Cosenza, accompagnata dall’avvocato Bianca Zupi, per ‘depositare’ un formale esposto nei confronti del senatore Nicola Morra. I fatti oggetto dell’esposto sono quelli denunciati già in conferenza stampa – ha spiega Jole Santelli - Aggiungo che nella famosa ‘registrazione rubata’ contenente le dichiarazioni del signor Giuseppe Ciró, allo stesso sono state formulate domande in relazione alla mia persona».
«I tentativi di un mio coinvolgimento – ha aggiunto la coordinatrice regionale di Forza Italia - sono stati dallo stesso Cirò esclusi. Trovo aberrante che un senatore della Repubblica, oggi Presidente della Commissione parlamentare antimafia abbia agito in modo così subdolo andando alla ricerca di responsabilità individuali totalmente destituite di fondamento».
Come si ricorderà, appena qualche giorno fa Jole Santelli, insieme a Roberto Occhiuto e Giorgio Mulè, aveva pubblicamente attaccato Morra per aver convocato nella sua abitazione Giuseppe Cirò, già componente dello staff del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, registrando il successivo colloquio avuto con l'uomo. Accuse rivolte al presidente della Commissione antindrangheta durante una conferenza stampa convocata alla Camera dei Deputati.
Tali indagini private, secondo i big di Forza Italia, potrebbero essere alla base anche di alcuni dei guai giudiziari che stanno mettendo in difficoltà il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, il quale era stato indicato dal coordinamento regionale azzurro come il prossimo candidato governatore.
Il clima politico alla vigilia delle elezioni europee, insomma, è pessimo e lo scontro tra i vertici della Commissione antindrangheta, a prescindere dall’esame del merito della vicenda, rappresenta una bruttissima pagina per un organismo istituzionale che avrebbe in sé ruolo e finalità altissime.
La speranza è che si faccia presto chiarezza su quanto avvenuto e si proceda ai provvedimenti necessari per restituire dignità alla Commissione.
Riccardo Tripepi
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