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«Probabilmente il sindaco Mario Occhiuto si è fatto sopraffare dalle sue aspettative politiche, facendo affermazioni incoerenti che contraddicono le premesse da cui muove il suo stesso ragionamento».
Così Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo e presidente pro tempore di Anci Calabria, replica al primo cittadino di Cosenza, che questa sera ha diffuso una nota chiedendo il rinvio dell’assemblea congressuale che lunedì 30 ottobre dovrà eleggere il nuovo presidente della sezione regionale dell’associazione che riunisce i Comuni italiani. «Occhiuto sostiene che la convocazione dell’assemblea sarebbe illegittima - spiega Callipo -, dicendo che l’incarico affidatomi dal presidente di Anci nazionale, Antonio Decaro, fosse finalizzato solo ed esclusivamente ad agevolare lo svolgimento degli adempimenti propedeutici al rinnovo degli organi di Anci Calabria».
«Ed proprio quello che sta accadendo: lunedì ci riuniremo per procedere all’elezione del nuovo presidente. Una decisione, quella di convocare l’assemblea congressuale per il 30 ottobre, che non ho assunto in solitudine, ma che è stata deliberata all’unanimità dall’assemblea dei sindaci il 20 settembre scorso. In quell’occasione, si stabilì insieme che alla fine di ottobre ci saremmo incontrati nuovamente per rinnovare gli organi statutari. Tutto chiaro, trasparente e lineare. Una decisione formalizzata dal voto unanime dell’assemblea, compresi i sindaci di centrodestra. E sebbene Occhiuto non fosse presente all’incontro del 20 settembre perché impegnato altrove, lo stesso orientamento è stato condiviso e approvato dal sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, che invece ha regolarmente partecipato. Non capisco, dunque, per quale motivo dovrebbe essere rinviata un’assemblea la cui convocazione è stata deliberata all’unanimità dai sindaci calabresi presenti e comunicata via Pec a tutti i Comuni soci 30 giorni fa, tanto più che se Occhiuto avesse avuto qualcosa da obiettare, avrebbe potuto farlo all'indomani della convocazione e della ricezione della Pec, non certo un mese dopo, a 48 ore dall’assemblea congressuale». Nel ribadire la piena legittimità della procedura, dunque, Callipo stigmatizza la lettura politica di Occhiuto, che probabilmente paventa un esito difforme dalle sue aspettative.
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«È proprio il sindaco di Cosenza a buttarla in politica - conclude Callipo -, forse nel timore di non conseguire il risultato auspicato, nonostante l’Anci abbia finalità che prescindono dall’appartenenza o meno a un determinato schieramento. L’assemblea dei sindaci è sovrana. Riuniamoci e confrontiamoci democraticamente sulla questione. Se i sindaci riterranno di dover rimandare l’elezione degli organi statutari tutti ne prenderemo atto».