Il presidente della Regione Roberto Occhiuto sarà in prima fila al flashmob che il 17 ottobre, dalle ore 13 alle 14, animerà il Porto di Gioia Tauro, il cui futuro è  minacciato dalla direttiva comunitaria contro le emissioni inquinanti delle grandi navi porta container. La manifestazione, inizialmente prevista per il 16 ottobre, è stata spostata al 17 proprio per consentire al governatore di partecipare. La sua presenza è confermata dall’Autorità portuale del Tirreno meridionale e dello Ionio, che ha diffuso una nota per rimarcare le finalità dell’iniziativa, organizzata «per attirare l’attenzione a livello nazionale ed europeo sul rischio chiusura del porto di Gioia Tauro, a causa della direttiva europea 2023/959 Ets, che impone agli armatori di compensare annualmente le emissioni inquinanti prodotte». “Il porto non si ferma”, questo il titolo del flashmob, si legge ancora nella nota, «sarà una grande manifestazione a sostegno dello scalo portuale calabrese che offre lavoro a circa 4mila addetti tra diretto ed indotto, produce quasi il 50% del Pil privato calabrese e rappresenta la più grande piattaforma logistica dell’Italia e dell’Europa meridionale, uno dei più grandi hub portuali del Mediterraneo».

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«Penalizzare gravemente un porto in pieno rilancio come Gioia Tauro – prosegue la nota - significherebbe affossare la Calabria ed il Mezzogiorno ed indebolire il Paese intero. Sarà una grande manifestazione che vedrà la partecipazione, anche del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto tra i lavoratori portuali, le istituzioni regionali, i sindaci calabresi, le sigle sindacali, le imprese portuali, le associazioni di categoria e l’intera comunità portuale».

In attesa della manifestazione di piazza, che promette di raccogliere sempre maggiori adesioni, continuano a registrarsi reazioni da parte di tutte le forze politiche affinché si trovi una soluzione a livello nazionale ed europeo per scongiurare gli effetti economicamente deleteri della nuova normativa, che entrerà in vigore il primo gennaio 2024. A prendere posizione sono anche i partiti di centrosinistra che il 18 aprile scorso votarono a favore della direttiva europea, come il Pd.

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Picierno (Pd): «Ho chiesto un incontro al vicepresidente per il Green Deal europeo con l'obiettivo di salvaguardare il porto»

«Ho chiesto un incontro a Maros Sefcovic, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, per poter definire, insieme alle autorità coinvolte, locali e nazionali, soluzioni adeguate che tengano insieme gli obiettivi giusti della transizione verde con la necessità di salvaguardare il porto di Gioia Tauro e la competitività del settore marittimo europeo». È quanto afferma la vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno, che continua: «Occorrono serietà e responsabilità: tutte le forze politiche facciano fronte comune con l'obiettivo di rendere compatibili l'operatività della principale struttura portuale calabrese con la riduzione delle emissioni di gas serra, tutelando allo stesso tempo tutti i lavoratori. Mi auguro che si abbandonino alcuni toni da campagna elettorale permanente per trovare soluzioni condivise e concrete. Nel complesso l’Ets rappresenta una riforma fondamentale per la sostenibilità ambientale. Allo stesso tempo, però non si può negare che generi criticità per la competitività di alcuni porti, tra cui quello di Gioia di Tauro. È quindi compito della politica e delle istituzioni evitare ogni speculazione a danno del tessuto economico calabrese».

Trasporti, Grant (Lega): «Siamo contro la scellerata eurotassa votata da sinistre Ue»

Sulla questione è intervenuto anche l’europarlamentare Valentino Grant, coordinatore della Lega in Campania che ha puntato il dito contro l’Ets (Emission Trading System) per il sistema marittimo, determinato a suo dire «dalla corsa ideologica ed estremista della Commissione europea verso il raggiungimento degli obiettivi verdi dell'Ue».

«La misura, largamente votata da M5s, Pd e sinistre europee si legge in una sua nota -, prevede che le emissioni inquinanti siano compensate da una nuova 'tassa europea per l'inquinamento'. In altre parole, le navi commerciali che volessero attraccare nei nostri porti dovranno pagare ingenti costi, mentre attraccando in Nord Africa il costo sarebbe zero. Tenendo anche conto che le acque marittime sono le stesse, dal 2024 ci ritroveremo con il medesimo inquinamento marittimo aggravato da un pesante deflusso commerciale da Gioia Tauro verso altri scali che porterà inevitabilmente alla perdita di posti di lavoro. La sinistra ha gettato la maschera, votando a favore di questa eurofollia». Una scelta «scellerata» e autolesionista, secondo Grant, che penalizza imprese, lavoratori e famiglie italiane».

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Gruppo Pd in Consiglio regionale: «Il centrodestra eviti strumentalizzazioni»

Il gruppo del Pd in Consiglio regionale della Calabria chiede «la massima attenzione in ordine alla direttiva Emission Transfer System (Ets) per il sistema marittimo e la massima serietà politica per evitare ogni tipo di strumentalizzazione».

Avvertendo la pressione dell’opinione pubblica, gli esponenti dem di Palazzo Campanella, dopo aver rimarcato che la direttiva europea in questione è «necessaria per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente e per ridurre le emissioni nocive», ammettono che «esiste il rischio che per evitare le multe salate per le emissioni inquinanti, la stragrande maggioranza della compagnie di navigazione, delocalizzino la propria attività in altri porti, fuori dall’Unione europea».

«Non si può restare inerti – prosegue una nota dei consiglieri Pd -  davanti ad uno scenario del genere, ma bisogna essere attenti a tutelare gli interessi in gioco senza strumentalizzare un tema così importante come sta facendo il centrodestra al governo della Regione avendo attenzione soltanto alle prossime elezioni europee. La direttiva si può ancora cambiare e non ha senso trasformare l’argomento in un tema da campagna elettorale. L’applicazione concreta della direttiva spetterà al Governo ed al Parlamento italiano che entro fine anno dovranno recepirla e, dunque, potranno formulare osservazioni al testo, in merito alla tutela della rete portuale europea e degli scali nevralgici per l’economia come quello di Gioia Tauro, che è un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo della Calabria e del Sud. Sarebbe opportuno, per come richiesto anche dai sindacati, di fare in modo di ottenere un rinvio che dia alle compagnie marittime il tempo di operare una riconversione del sistema di emissioni». I consiglieri dem, infine, ribadisco il proprio apprezzamento per «la proposta formulata dal presidente dell’Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio” e annunciano che chiederanno «la convocazione di una seduta ad hoc dell’Assemblea regionale per discutere in maniera approfondita della problematica e cercare anche ulteriori soluzioni lasciando da parte gli interessi di partito e le beghe elettorali che devono restare fuori da un tema così delicato».

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Italexit Calabria: «Tassa sui porti italiani imposta dall'Europa»

«Le nuove norme sulle emissioni, o pseude normative green, andranno a tassare lo scalo nei porti europei, invece quelli extraeuropei saranno esentati da super tassazioni. Ecco l'ennesimo paradosso targato Unione Europea!». È quanto si legge in una nota del coordinatore regionale di Italexit Calabria, Massimo Cristiano. «Le responsabilità politiche sono chiare ed evidenti - continua -. Noi ci schiariamo a favore dei lavoratori calabresi, tutelando gli interessi nazionali, consapevoli che da quest’Unione Europea bisogna semplicemente uscirne, il prima possibile».

Saccomanno e Minasi (Lega): «Partito compatto ha votato contro»

«La Lega ha votato contro la legge ammazza porto di Gioia Tauro, dimostrando così il suo impegno per la tutela dell'Italia e degli italiani», sottolinea Giacomo Francesco Saccomanno, commissario Lega Calabria. «Il gruppo italiano della Lega, composto da 21 membri – continua -, si è opposto alla direttiva europea che mette a rischio oltre 4.000 posti di lavoro nel porto di Gioia Tauro. Il voto contrario della Lega è stato rafforzato dalle dichiarazioni del viceministro Rixi, che ha evidenziato la gravità della situazione. Questa normativa dell'ETS (Emission Trading System) rappresenta una scelleratezza politica che mette a repentaglio l'economia e l'occupazione nel settore portuale. La Lega dimostra ancora una volta di avere a cuore la sorte dell'Italia e degli italiani, mostrando rispetto per il lavoro di ogni persona».

Dal canto suo, la senatrice del Carroccio Tilde Minasi, rimarca che «se la direttiva Ue ETS non verrà modificata, le conseguenze sul trasporto marittimo saranno pesantissime». La parlamentare calabrese della Lega rimarca che il suo partito «si sta battendo fin dall’inizio contro questo provvedimento scellerato dell’Europa, sottolineandone in tutte le sedi competenti gli effetti nefasti, e ora finalmente un nostro europarlamentare, Paolo Borchia, è riuscito a ottenere qualche prima risposta dal vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic, responsabile per l’attuazione del Green Deal».

«Già in fase di negoziazione della direttiva – prosegue la senatrice in una nota - proprio i nostri europarlamentari, in stretta sinergia con i soggetti privati, erano riusciti a far correggere leggermente il tiro, con una serie di emendamenti che ne hanno mitigato gli effetti - ad esempio un’esenzione temporanea dall’Ets, fino al 2030, per i collegamenti con le isole minori - ma queste mitigazioni non sono purtroppo sufficienti. Soprattutto in materia di transhipment, dove si determinerebbe una concorrenza sleale tra Europa e Paesi extra europei, unicamente a danno delle nostre Infrastrutture, a partire da Gioia Tauro».

Pedicini (Movimento equità territoriale): «Accuse delle Lega prive di fondamento»

Chi affronta la Lega di petto e rivendica con orgoglio la direttiva europea sono soprattutto i politici che al Parlamento europeo fanno parte del gruppo Verdi/Efa. «È del tutto paradossale la narrazione in base alla quale, con il voto sulla riforma dell'Ets marittimo, si siano volute affossare realtà portuali fondamentali per l'economia del Sud e dell'Italia, a partire dal porto di Gioia Tauro”, perché con il sistema europeo di tassazione delle emissioni di Co2, «sarà invece valorizzato e rilanciato». Così l'eurodeputato del gruppo Verdi/Efa e segretario del Movimento Equità Territoriale, Piernicola Pedicini. Secondo l'europarlamentare, sono quindi «assolutamente strumentali e prive di fondamento le accuse, formulate in maniera grottesca e approssimativa dalla Lega» contro tale sistema. «La verità - conclude Pedicini - è che ciò non comporta affatto il sacrificio di Gioia Tauro, ma ne consacra anzi la sua valorizzazione, specialmente se la classe dirigente del Sud saprà pretendere dal governo il rilancio dei porti meridionali e di tutte le infrastrutture intermodali e di collegamento».