Maria Limardo pur facendo parte dello stesso schieramento politico della presidente della Regione, decide di impedire l’attività di bar e ristoranti all’aperto. Accessibili invece parchi e cimiteri
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Anche il Comune di Vibo prende posizione contro l’ordinanza della presidente Jole Santelli che ha anticipato alcune aperture e ha ampliato la possibilità di spostamenti. Il sindaco Maria Limardo ha adottato un’ordinanza che ha sospeso gli effetti di quella regionale. «L’ordinanza sindacale – si legge in una nota diffusa dal Comune - ha disposto la riapertura dei parchi comunali, delle ville e dei cimiteri con decorrenza 4 maggio; ha precluso l’accesso agli spazi pubblici attrezzati per bambini».
L’atto, prosegue la nota, «ha fatto seguito alla riunione tenutasi nel tardo pomeriggio di ieri con i rappresentanti delle organizzazioni di categoria e le parti sociali nel corso della quale è emerso che di fatto nella città di Vibo Valentia non è possibile garantire nell’immediatezza l’apertura delle attività di somministrazioni di alimenti e bevande all’aperto e delle attività da effettuarsi a mezzo asporto».
I requisiti minimi richiesti dall’ordinanza regionale, infatti, si sono di fatto rivelati proibitivi per gli operatori del settore.
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In particolare l’ordinanza, del primo cittadino consente l’accesso ai parchi pubblici e ai cimiteri «con divieto di assembramento e con l’avvertenza che i cittadini debbano mantenere un’adeguata distanza tra loro (minimo 1 metro) e debbano essere usati adeguati dispositivi di protezione individuale».
«È evidente – dichiara Limardo - che dobbiamo prepararci alla fase della ripartenza, tuttavia deve innanzitutto essere garantita la salute pubblica tramite l’effettivo rispetto delle condizioni di sicurezza dei cittadini e degli addetti. Si può dire che abbiamo utilizzato la giornata di ieri per sperimentare il grado di risposta del territorio. Da subito ho agito nel duplice senso di monitoraggio del territorio e di ascolto dei soggetti direttamente interessati all’applicazione dell’ordinanza. Infatti su mia precisa indicazione, sono stati effettuati serrati controlli all’esito dei quali è stata disposta la chiusura per tutti gli operatori che non erano in regola, senza però procedere a sanzionare, nella consapevolezza della confusione determinata dal susseguirsi di provvedimenti, nazionali e regionali, talvolta contradditori».
In fine, il sindaco avverte che «qualora le prescrizioni impartite (divieto di assembramento e obbligo utilizzo dispositivi di protezione individuale) non siano rispettate, saranno valutate le conseguenti misure, compresa l’eventuale revoca della presente ordinanza».