In totale sono 57 comuni coinvolti in quello che dovrebbe essere il nuovo ente. Il sindaco della città silana: «Dobbiamo guardare allo Ionio, anche perché confiniamo con Corigliano-Rossano»
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Il Comune di Acri
Durante la seduta del Consiglio Comunale di Acri, che si è conclusa nella tarda serata di ieri, è stata approvata con 10 voti favorevoli e 6 astenuti l’adesione alla proposta di istituzione della nuova Provincia della Sibaritide-Pollino-Sila Greca. Si tratta di un’iniziativa che vede Acri come uno dei comuni protagonisti di questo percorso istituzionale.
Il sindaco di Acri, Pino Capalbo, ha motivato la decisione affermando: «Riteniamo che Acri debba guardare allo Ionio, anche perché confinante con Corigliano-Rossano. Mare, montagna e sviluppo turistico. Inoltre, gran parte delle attività degli acresi sono collocate in quell’area». Il primo cittadino ha poi fatto riferimento all'arteria di comunicazione che dovrebbe collegare la Sila con la Sibaritide, passando anche per il territorio comunale ei Acri, i cui lavori sono fermi da oltre un decennio: «Serve la ripresa dei lavori della Sibari-Sila».
L’approvazione di questa delibera rappresenta un primo passo in un eventuale processo di riorganizzazione territoriale e amministrativa della Calabria, con «l’obiettivo di rispondere meglio alle esigenze di sviluppo economico e infrastrutturale della zona».
In base a quanto si legge nella delibera «l’istituzione di una nuova provincia è prevista dall’articolo 133 della Costituzione Italiana, che stabilisce che il mutamento delle circoscrizioni provinciali avviene su iniziativa dei comuni, sentita la Regione e con l’approvazione del Parlamento. Inoltre, il Testo Unico degli Enti Locali (D.lgs. 267/2000) fornisce i criteri per la creazione di nuove province, tra cui: L’omogeneità territoriale, economica e sociale dell’area interessata; Una popolazione minima di 200.000 abitanti; La capacità di garantire uno sviluppo economico e sociale equilibrato».
Considerando che l’istituzione della nuova provincia rispetterebbe i requistiti, considerando che «attualmente la Provincia di Cosenza ha una estensione territoriale di 6.706 chilometri quadrati (la sesta per estensione), per una popolazione di circa 670 mila abitanti, e che il territorio provinciale spazia dal litorale ionico a quello tirrenico nella fascia territoriale più ampia della regione Calabria, attraversata centralmente dalle catene montuose della Sila e del Pollino – e inoltre – che i comuni interessati dalla istituenda nuova Provincia sono tutti i Comuni che hanno già aderito alla proposta di una nuova provincia che racchiuda i territorio della Sila Greca, del Pollino e della Sibaritide. La proposta di istituire la Provincia della Sibaritide-Pollino-Sila Greca risponde a questi requisiti, con un territorio omogeneo e una popolazione di circa 246.000 abitanti, con un territorio della nuova provincia che misura una ampiezza di 3.371,54 chilometri quadrati».
In particolare i 57 comuni coinvolti da quella che dovrebbe essere la nuova provincia sono:
- Acquaformosa
- Acri;
- Albidona;
- Alessandria del Carretto;
- Amendolara;
- Bocchigliero;
- Calopezzati;
- Caloveto
- Campana;
- Canna;
- Cariati;
- Cassano all'Ionio;
- Castroregio;
- Castrovillari;
- Cerchiara di Calabria;
- Civita;
- Corigliano-Rossano;
- Cropalati;
- Crosia;
- Firmo;
- Francavilla Marittima;
- Frascineto;
- Laino Borgo;
- Laino Castello;
- Longobucco;
- Lungro;
- Mandatoriccio;
- Montegiordano;
- Morano Calabro;
- Mormanno;
- Mottafollone;
- Nocara;
- Oriolo;
- Paludi;
- Papasidero;
- Pietrapaola;
- Plataci;
- Rocca Imperiale;
- Roseto Capo Spulico;
- San Basile;
- San Cosmo Albanese;
- San Demetrio Corone;
- San Donato di Ninea;
- San Giorgio Albanese;
- San Lorenzo Bellizzi;
- San Lorenzo del Vallo;
- San Sosti;
- Sant'Agata d'Esaro;
- Saracena;
- Scala Coeli;
- Spezzano Albanese;
- Tarsia;
- Terranova da Sibari;
- Terravecchia;
- Trebisacce;
- Vaccarizzo Albanese;
- Villapiana;
La nuova provincia, «misurando circa 3370 chilometri quadrati, rappresenterebbe tutt'altro che una provincia di piccole dimensioni, divenendo la 28esima provincia d'Italia per estensione su 110 province e ripartendo quasi equamente l'attuale provincia di Cosenza, estesa circa 6706 chilometri (la sesta d'Italia per estensione), rendendo oggettivamente più efficiente la gestione della importantissima viabilità provinciale, quindi la fruibilità dei servizi e l'organizzazione istituzionale. Anche il rapporto con le altre province calabresi ben esplicita la solidità e l'importanza della proposta dal momento che la nuova provincia avrebbe circa la medesima estensione della Città Metropolitana di Reggio Calabria (3207 chilometri quadrati) mentre sarebbe più estesa della provincia di Catanzaro (2417 chilometri quadrati) e misurerebbe oltre il doppio della estensione territoriale delle province di Crotone (1734 chilometri quadrati) e Vibo Valentia (1147 chilometri quadrati)».
L’idea di creare una nuova provincia che accorpi la Sibaritide, il Pollino e la Sila Greca non è nuova. Negli anni sono state presentate numerose proposte legislative sia alla Camera che al Senato, «a dimostrazione dell’interesse politico trasversale per questa iniziativa».
Già nel 1990 il Consiglio Regionale della Calabria. nella seduta del 12 dicembre 1990, aveva espresso parere favorevole alla creazione della Provincia della Sibaritide, ed ha sollecitato il Governo sullo stesso tema con mozione approvata nella seduta del 13 ottobre 1995. Nel corso degli anni successivi, sono stati oltre 50 i comuni che hanno deliberato in favore di questa proposta, tra cui Acri.
«L’adesione di Acri alla proposta di istituzione della nuova provincia si inserisce in un contesto più ampio di riorganizzazione amministrativa e di sviluppo economico del territorio. Tra le principali motivazioni: Migliore gestione del territorio: attualmente la Provincia di Cosenza è una delle più vaste d’Italia, con oltre 6.700 km² di estensione. La creazione di una nuova provincia consentirebbe una gestione più efficiente dei servizi pubblici e delle infrastrutture. Sviluppo economico integrato: il territorio della Sibaritide è caratterizzato da una forte vocazione agricola, industriale e turistica. Una nuova provincia permetterebbe di coordinare meglio le politiche di sviluppo, favorendo investimenti e crescita economica. Infrastrutture e mobilità: uno dei problemi principali della zona è la carenza di infrastrutture adeguate». Il sindaco Capalbo ha sottolineato «la necessità di riprendere i lavori della Sibari-Sila, un’opera strategica per migliorare i collegamenti tra la costa ionica e le aree interne».
Inoltre nelle valutazioni elencate nella delibera approvata dal Consiglio comunale si aggiunge: «Valorizzazione del turismo: la nuova provincia comprenderebbe aree di grande valore ambientale e culturale, dalla costa ionica al Parco del Pollino, passando per la Sila Greca. Un migliore coordinamento territoriale potrebbe favorire lo sviluppo del turismo, creando nuove opportunità economiche».
Inoltre «in termini istituzionali la nuova provincia garantirà all'intera regione un migliore assetto della rappresentanza e della prossimità dei presidi e dei servizi, funzionale quindi ad un migliore funzionamento di tutte le strutture pubbliche ed istituzionali. La presenza, oltre che della città di Corigliano-Rossano, di comuni dalle dimensioni significative come Castrovillari, Cassano All'Ionio, Acri, Cariati, Trebisacce, Crosia, ben assortiti con importanti presidi comunali di piccole dimensioni, offre anche la rappresentazione di una provincia bilanciata e ben proporzionata, garantendone quindi la funzionalità e l'importanza».